LEGGENDA E PREISTORIA 15 zione verso Eevante e la facilità degli approdi, che è destata a vita novella. Nella riva opposta, dove le catene montuose si dispongono ad essa parallele ed alla quale la pirateria rendeva difficile l’accesso, la civiltà penetra più tardi e più lentamente. Ciò non toglie che varie popolazioni risalissero dall’Ellade lungo la riva illirica e penetrassero quindi per la via di terra nel bassopiano padano. Ma queste popolazioni, per pareggiare almeno la civiltà italica, dovettero portarsi in paesi più acconci all’impiego delle loro forze e di più agevoli comunicazioni, che non fosse la regione fra l’Acroceraunio ed il Timavo. E può darsi, come è tramandato da antichi scrittori e sostenuto da moderni, che più d’una gente, toccata la Dalmazia, preferisse emigrare di qua dall’Adriatico. Pertanto è ammesso che, prima che i Corinzi incominciassero una regolare navigazione di questo mare ed iniziassero la colonizzazione delle isole e della costa dalmatica, già le stirpi illiriche, partite dall’Epiro e risalita la riva orientale di quel bacino, invadessero l’Italia superiore, passando a ponente dellTsonzo e strappando parte del territorio agli Euganei ; onde una popolazione illirica, che lasciò immense tracce di sè, ossia i Veneti, venne a stanziarsi fra le Alpi Giulie, l’Adige ed il Po. Soltanto quand’ebbero occupato questo paese, i Veneti poterono spiegare le loro energie. Ugualmente si dica di tutte le popolazioni del versante