86 l’adriatico balica suggeriva quell’indirizzo politico, che non soltanto segnerà la fine del regno macedonico ma pure dell’indipendenza ellenica. Iv’Illirico diventava pertanto territorio romano, ma non veniva per allora elevato all’onore di provincia. E giacché ho descritto le due guerre illiriche, mi si conceda d’esporre il mio pensiero su un punto ancora insoluto circa la guerra annibalica (:). E noto quale fosse il piano del Cartaginese, di sollevare cioè tutti i popoli italici contro Roma; e si sa pure come il piano si rendesse sempre più incerto, man mano che Annibaie s’avvicinava a Roma, per poi fallire del tutto. In ogni modo Annibaie, dopo la vittoria al Trasimeno (217 a. C.), non mosse contro l’odiata città ma si andò accostando alle rive dell’Adriatico, mentre, s’egli intendeva mantenersi in contatto col mare ed allacciare salde relazioni con la patria, meglio gli sarebbe convenuto avvicinarsi al lido tirrenico. Polibio c’informa che il Duce cartaginese s’ebbe, dopo la battaglia al Trasimeno, degli aiuti dalla patria, ma non aggiunge nè in quale misura nè da qual parte nè da chi. Ora se noi pensiamo (x) A proposito di questa guerra, osserverò che non apparisce bene se il console Tiberio Sempronio, che il Senato, dopo la battaglia del Ticino, richiamò dalla Sicilia sul teatro degli avvenimenti giungesse a Rimini direttamente per mare, come ritiene il Corazzini (Storia della marina, ecc., IV, p. 117), oppure sbarcasse in un punto del continente e raggiungesse poi Rimini per terra come altri vorrebbero.