GRECI E ROMANI una nuova era cominciò per l’illirico settentrionale o superiore, secondo l’espressione dei Romani, vale a dire la provincia di Dalmazia, siccome soleva esser chiamata fin dal tempo dei Flavii. I mercatanti greci avean fondato sulle coste a loro più vicine i due grandi empori di Apollonia (presso Valona) e di Dyrrachium (Durazzo), e appunto per ciò questa parte già nella Repubblica era venuta sotto l’amministrazione della provincia greca. Ma più oltre, verso il settentrione, gli Elleni s’erano stabiliti soltanto sulle isole di Issa (Fissa), Pharos (Lesina), Nera Kerkyra (Curzola), che stavano presso la costa, tenendo di là vivo il traffico con gl’indigeni specialmente sulla costa di Narona e dei luoghi presso Salonae. Nel tempo della Repubblica romana i commercianti italici, succeduti ivi ai greci, aveano in tal numero colonizzato i grandi porti di Epitaurum (Ragusa vecchia), Narona, Salonae e Iader (Zara), che non poca parte essi poterono avere nella guerra di Cesare e Pompeo. Ma non prima di Augusto questi luoghi venner rafforzati con novelle colonie di veterani e, ciò che più monta, ordinati a municipii. Nel medesimo tempo in parte l’energica distruzione dei covi dei pirati ancora esistenti sulle isole, in parte la sog-giogazione del continente e l’allargamento dei confini verso il Danubio, tornaron di vantaggio sopratutto a questi Italici insediati sulla costa orientale del mare Adriatico. Salonae, la capitale del paese, sede del governatore e dell’intera amministrazione,