GRECI E ROMANI 133 permanente, data la posizione minacciata del paese. Ugualmente si dica della Mesia e della Tracia, ossia delle provincie che segnavano il cammino lungo il Danubio fino al Mar Nero, nelle quali la civiltà romana penetrò dalla Dalmazia e più tardi che nella Pannonia. Ed anche in esse la romanizzazione fu accompagnata dall’apertura di strade, la più importante delle quali fu quella costruita da Traiano sulla riva destra del Danubio fino alle « Porte di ferro », quand’egli mosse contro i Daci. E come per avere piena libertà d’accesso dal-l’Egeo al Mar Nero fu nel 46, regnante Claudio (*), conquistata la Tracia, nel 106, per meglio assicurare al commercio e alla difesa il corso del Danubio, fu dal valoroso Traiano assoggettata la Dacia. Da questa parte il pericolo per l’impero era stato e sarà sempre fortissimo. Vespasiano, a salvaguardare il confine, avea accresciuta la flottiglia del Danubio e fatti costruire due campi trincerati sulla destra di detto fiume, uno a Vindobona (Vienna), l’altro a Carnuntum (Petronell), dove stazionava la flottiglia. Sotto Domiziano lo stato dacico era stato inalzato a maggior potenza dal re Decebalo, erettosi a campione della causa antilatina. Si sollevarono quasi tutte le popolazioni (*) Pare che Claudio, tornato in Italia dalla spedizione in Britannia, scendesse nell’Adriatico navigando il Po, indi raggiungesse Ostia per mare.