AUSTRIA, FRANCIA, ITALIA 433 che certo non hanno sapore di latinità. Da uno scritto del 1332 apparisce uno Stefanus Cossessich ed un Bartholomeus de Slorado, cìves Jadrae, sindici et procuratores nobilis et sapientis viri domini Johannis Marini Georgii de ducali mandato co-mitis Jadrae, ed un Drengonus Dragoy, sindicus et ambaxator comitis et communitatis Sibenici. Per avere la spiegazione di tale fenomeno, basta continuare la ricerca fra i cognomi delle attuali famiglie nelle città dell’altra sponda specialmente a Trieste; e si ritroverà che, a parte gli Slavi importati artificialmente dal governo, parecchi degli stessi nostri connazionali, di coloro cioè che professano sentimenti d’italianità e sono sinceramente e nobilmente latini, portano ancora cognomi i quali tradiscono la loro origine remota. Egli è che la latinità dell'illirico non soltanto ha resistito, come muraglia di granito, alla pressione degli Slavi che urgevano dietro le sue spalle, ma ha attratto attraverso i tempi molti di essi nell’orbita della civiltà, educandoli al nome ed al rispetto di Roma, plasmando latinamente la loro anima. E la più bella opera della nostra stirpe che, dispersa, tagliata fuori dalla madre patria, parea dovesse rimanere sommersa dalla marea barbarica, ed invece è andata lentamente e laboriosamente assorbendo la barbarie per farla uguale a sè. Ed è così che Trieste risponde ancor oggi all’ingiuria perpetrata dal governo, che tenta eliminare l’elemento latino con importazioni in massa di famiglie slave ! 28. — G. Cassi.