EGEMONIA DI VENEZIA lano avea dietro di sè tutta la Lombardia, la quale, si levava, sotto l’egida dei Visconti, a difendere la propria indipendenza economica contro Venezia che tentava limitarla. Nella stessa guisa Venezia prendeva le armi per conservare quella posizione politica e commerciale sull’Adriatico e sull’Italia superiore, che l’operosità e l’audacia di più secoli e le ultime fortunate conquiste in terraferma le avevano donato. Non altra parmi la ragione del conflitto veneto-milanese che arse fra il 1425 e la pace di Lodi (1454) (l)' conflitto di cui si ebbe un corollario nella guerra veneto-ferrarese che si chiuse nel 1484 con il trattato di Bagnolo. Assicurato il dominio della regione veneta e delle arterie fluviali percorse dai traffici che dall’Adriatico salivano in Germania, la Repubblica potè indirizzare i suoi sforzi, collegata alle potenze europee ma più spesso sola, contro gli Ottomani, i quali, sottomessa la penisola balcanica e favoriti talora dagli stessi cristiani, si accingevano alla lotta navale per la conquista dell’Egeo. Il periodo classico del duello turco-veneto non s’inizia veramente con i primi scontri su quel ba- (*) Il doge Francesco Foscari giustificava davanti al Senato la necessità di muover guerra a F. Maria Visconti, sostenendo che il nemico aspirava all’ imperio d’Italia e che, sprezzando le ragioni divine ed umane, occupava quello d’altri con frode ed inganni: onde, concludeva, il prendere l’armi contro di esso significava ristabilire la pace perpetua in Italia (vedi Romanin, Storia documentata di Venezia, IV, p. 110).