GRECI E ROMANI 63 e di Taso, preferivano trasportare i loro prodotti per la via terrestre attraverso la Macedonia e l’Epiro, si davano convegno nella più settentrionale delle Ionie. IYa città, che per lungo tratto signoreggiò le acque dell’Adriatico, sovrapponendosi a Corinto ed a Corcira, non sorse sulle rive di detto mare, ma in vicinanza ad esso. Taranto fondata, si crede, nel 710 o 707 a. C. da giovani emigrati dalla Eaconia, e divenuta nel vi secolo stazione non solo frequentatissima per le relazioni italo-greche, ma scalo dei navigli percorrenti il Mediterraneo, riuscì un po’ alla volta a stringere vivissimi rapporti con tutte le fattorie dell’una e l’altra riva, specialmente con Bpidamno ed Apollonia, e più ancora con la vetusta Adria, punto di partenza delle comunicazioni con la Padana e con i paesi d’oltr’Alpe. Verso la metà del vi secolo e per tutto il v Taranto veleggiava incontrastata l’ionio e l’Adriatico, subentrando nei traffici marittimi a Corcira e tentando strappare il primato politico sulla Magna Grecia all’opulenta Sibari, la quale pare non abbia mai piantato propri stabilimenti nell’Adriatico, perchè è certo che uno storico del v secolo, Ecateo di Mileto, che si dimostra bene informato sulle condizioni delle coste adriatiche, ne avrebbe lasciato memoria, essendo i Sibariti amici dei Milesii (r). (l) Pais, Lo svolgimento della colonizzazione, ecc. — Non tro-