LEGGENDA E PREISTORIA 35 di mare Ionio ('), mentre per i Latini l’appellativo di Adriatico si estese talora all’attuale Ionio; ed infatti S. Paolo, nel suo viaggio marittimo a Roma, narra d’aver raggiunto l’isola di Malta traversando l’Adriatico, mentre è evidente che si tratta dell’ionio. Scendendo per il versante orientale della Penisola, gli Etruschi invasero il territorio dei Veneti, subentrarono in parte ad essi nella navigazione fluviale, specialmente lungo il Po, ed infusero maggiore impulso agli scambi marittimi. Pare sieno opera loro quelle Fosse, dette poi Filistine, le quali dall’interno della pianura veneta scarica-vansi in mare presso Brondolo, e così i canali scavati alle bocche del Po attraverso il suolo d’Adria: sforzi felicemente compiuti e per la salubrità dell’aria e a vantaggio dell’economia (2). Ma gli Etruschi scesero pure lungo le falde orientali dell’Appennino, invadendo le terre degli Umbri e dei Piceni, fondando fra quest’ultimi una nuova Adria, l’odierna Atri, e le colonie di Cupra Montana e Cupra Marittima. La loro maggior diffusione fu però lungo il medio e basso Po, così (x) « Il mare, cui Dionisio chiama Adriatico, Avieno chiama sinus Ionius...] il mare Siculo (o Ionio) non infrequentemente è detto invece Adriatico... In un’aggiunta Avieno sa dire che il paese dei Bruttii resta fra il Tirreno e l'Adriatico ». Così” leggo in uno studio del Kirner, Intorno all’« Ora maritima » dì Avieno e alle sue fonti (Riv. Studi storici', II). (2) Micaei, op. cit., I, capo X.