AUSTRIA, FRANCIA, ITALIA 475 viso —- non risponda al volere della maggioranza. Afferma che il trattato della Triplice avrebbe dovuto mettere l’Italia a combattere a fianco degli imperi centrali, tanto più — ei soggiunge — ch’esso è ancora in vigore; sostiene che l’utilità nostra consiste non nell’avventurarci in una politica di sentimento, bensì nel proseguire il programma triplicista, poiché — egli conclude — la presagita dissoluzione dell’Austria non è che una mera illusione. Lo scopo del Berzeviczy mi sembra evidente: sia quello cioè di distrarre l’Italia dalla questione principale, con la speranza che, circa l’equilibrio adriatico, sia mantenuto indefinitamente lo statu quo. Sembra poi che la stampa dei due imperi senta il bisogno d’illudersi, per la tranquillità degli imperi stessi, circa l’eventuale intervento dellTtalia. Questo pensiero apparisce predominante all’av-vicinarsi della primavera, per la quale era vaticinata da alcuni l’entrata in azione delle nostre forze; e ne trovo un accenno nel Fremdenblatt del 23 febbraio, nel quale poi si dà la notizia di trattative in corso fra l’Italia e tutte le potenze belligeranti, compresa quindi anche l’Austria-Un-gheria, mentre a Roma nulla si diceva di sapere e l’informazione veniva poi smentita dalla stampa della capitale. ha stessa opinione circa la perpetuità della neutralità italiana è manifestata nella Kreuzzeitung