i/ADRIATICO il Golfo alla libertà marittima di Venezia, condizione sine qua non, per questa, onde conservare l’indipendenza politica e la prosperità economica. Ma non tardò la resipiscenza. Lo sbarco ottomano su Otranto era stato preceduto da felici tentativi sulle isole Ionie a danno della famiglia Tocco di Benevento che le possedeva. Leonardo Tocco, soccorso da legni del re di Napoli, era riuscito a ricuperarne alcune, abbandonandole poi a Venezia; la quale, fortificatasi in tal modo sull’ionio, poteva dirsi, con l’occupazione di Cefa-lonia e di Zante avvenuta dal 1480 al 1483, signora della porta d’entrata nell’Adriatico. Per più di due secoli cura principalissima della Repubblica fu di conservare quelle isole; e questo programma rese libera e sicura la navigazione dall’Adriatico all Tonio e quindi ai mari di Levante, sui quali Venezia potè tener alta la sua fortuna militare e commerciale. Così la Repubblica, mentre abbandonava Alfonso di Calabria ed il papa nel tentativo di bloccare con le flotte riunite i Turchi in Otranto, non restava politicamente inoperosa. Ma nel 1485, dopoché gli Ottomani, in sèguito alla morte di Maometto II, ebbero lasciate le spiagge d’Italia, essa dovette cedere loro Cefalonia, ritenendosi la sola Zante. Ad ogni modo un discreto guadagno era ottenuto: occorreva ora completarlo con la sottomissione di tutte le Ionie ; e questo fu il compito del governo ducale nei tempi che seguirono.