513 vostra benedizione si disponeva alla lotta, allorché dall’alto del Valicano gridaste che il Pontefice non intima guerra a nessuna potenza del mondo. Insorse la guerra in Lombardia e permetteste elle Durando partisse senza il vostro consenso, e Dio sa con quali istruzioni. Mostraste di aver pietà per FAustriaco e per l’Ulano, e se l’Ulano e l’Austriaco alla fin dei conti saranno vincitori, l’Italia o diventerà un deserto, o un sepolcro di vivi. Voi fuggiste da Roma adducendo il pretesto di non essere libero nell’azione governativa, e vi rinchiudeste nella Città di Gaeta sotto la custodia di un uomo che meritò dai contemporanei essere appellato Bombardatore, Parricida. Voi pregale perchè Roma e F Italia si ravvedano, c il Clero di Roma, e fra poco di tutta Italia e del mondo intero, pregò par la vostra liberazione dagli artigli del Borbone inimicissimo della Italia come di voi. Dite di voler mantenere intatto e a qualunque costo il potere temporale; e da voi stesso partendo vi rinunciate. La tirannide di Europa mentre ha veduto compiere sotto i suoi occhi il disegno infernale di annichilare il nome vostro immortale, da cui il nostro secolo avrebbe tratto sua gloria, Voi dal canto vostro avete distrutto l’opera profonda e dottissima del più profondo filosofo che comparisse all’età vostra. Voi dite di essere Principe italiano e perciò stesso libero da qualsiasi straniera servitù; e apprestate col fatto la più solenne conferma al Segretario fiorentino che asseriva essere il Papato P unico ostacolo alla indipendenza (l’Italia. Si racconta che voi v’incamminerete alla volta di Francia! ma pensate che non sorge a seconda del capriccio degli uomini una eroina come la Banincasa che riconcili Pio IX cogli Italiani, come (lessa fece di Gregorio XI coi Fiorentini, e che come lui da Avignone, strappi voi da Marsiglia o da Parigi per ricondurvi a Roma. Voi credete o vi danno a credere Antonelli, Lambruschini, ed altri di poter tornare a benedire il mondo dalla Loggia posta sul Frontone di san Pietro preceduto dalle schiere del novello Falaride congiunte a quelle del grassatore di Milano. Ma oltreché questo procedere proprio dei tiranni ripugna alla mansuetudine di che riveste la qualità di Vicario di Gesù Cristo e alla clemenza di cui faceste sfoggio nei primordii del vostro Pontificato, per tutta risposta la Suprema Giunta e il Ministero Romano disciolgono le Camere, convocano la Costituente e s> preparano d’accordo col vostro popolo e degli altri liberi Stati all’estremo dei cimenti contro la forza brutale di coloro che, non so se io mi dica uomini o belve, che la ragione di og»i“diritto ripongono sulla punta della spada, e che contro il prescritto del jus delle genti vogliono In schiavitù di chi fu crealo libero. Voi piangeste sul traviamento dei ribelli, e supplicale l’Eterno Iddio a spandere le sue benedizioni su Ferdinando di Napoli, sulla sua compagna e famiglia, sulla onorala e fedele milizia; a scuotere col braccio della sua onnipotenza tutti coloro che giacciono fra le tenebre e le ombre di morte, a sostenere la Chiesa presa (|i mira dai suoi nemici. Questi ed altri accenti non sono che la nuda espressione di una mente ahi troppo ingannata, perchè contro la Chiesa di Gesù in questo sconvolgersi di cose, in questo scatenarsi di passioni ubino si è levato. Bensì tutti nel gravissimo e generale pericolo han l'alto ’¡corso a Dio, c il Santuario non accolse mai preci cotanto fervorose, sia per invocare propizio 1’ esito delle armi nostre, sia per suffragare le ani- T. V.