EGEMONIA DI VENEZIA 231 del Santo Sepolcro, raggiungendo così l’intento di attrarre i Musulmani dal Bosforo al Nilo; e pertanto, in luogo di compromettere gli interessi che aveva nell’Egitto, preferì attaccare i Turchi nel-l’Egeo e nell’Asia Minore. Essa però, nonostante le buone disposizioni di Filippo VI di Francia, nonostante le promesse del papa e di altri regnanti, finì poi col rimanere sola; e del resto la situazione dell’Italia, tutta sconvolta dall’anarchia ed in via di trasformazione verso i principati, e così quella dell’Europa, ove le gelosie eran sempre vive e tra Francia ed Inghilterra iniziavasi la Guerra dei Cent’anni, non erano molto propizie nè agli accordi nè agli entusiasmi d’un tempo. E Venezia rimaneva esposta, quasi interamente con le sole sue forze, al grande conflitto secolare con la Mezzaluna, il quale doveva cessare soltanto con la decadenza dei due combattenti. Nè era stato possibile ai papi mettere d’accordo le due maggiori repubbliche italiane in una nuova Crociata contro i Turchi, perchè anzi, verso il mezzo del sec. xiv, la rivalità veneto-genovese era salita ad una fase critica, e ciò sia per l’occupazione di Scio (isola ambita pure da Venezia) fatta da Genova nel 1346, sia per il divieto imposto da questa città ai Veneziani di trafficare in Crimea e nel mar d’Azof. Si può dire che dal 1346 al 1381, cioè fino alla pace di Torino, corra, con qualche interruzione, il periodo più acuto, che è anche l’ul-