... , 385 cui e impegnato l'onore del Piemonte, l’onore c ri venire di tutta Italia non saremo noi portati tulli a lare un sacrifizio? Ebbene! chi di voi non vede quanta probabilità si può accrescere albumi esito della guerra che lorse dovremo ripigliare tra poco, sostenendo il baluardo inespugnabile ,! ,Vczinj <*ovelSI Pot,‘tìbbe .mettere al sicuro una forza efficacissima a divertire quella dei nostri nemici, tormentarli alle spalle, mentre noi gli attaccheremmo di fronte al Ticino o al Po, tormentarli ai fianchi nella mirata, e chiudere le vie ai nuovi soccorsi austriaci? Signori una piccola somma, data in tempo opportuno, potrà assicurarci il buon impiego dei molti milioni, che abbiamo già speso nella guerra; dei molti, che dovremo spendervi ancora. Onde, se carità di patria non ci consigliasse di stendere una mano soccorrevole a Venezia, noi dovremmo votare la legge per semplice convenienza. Farina Paolo trova ingegnosa la proposta PincUi, e la sviluppa. La discussione continua ira i deputali Farina e Cavour. Lanza rigetta la prima parte delia proposta Pinelli, e adotta la seconda. Mdiana: io mi oppongo alia proposizione del deputato Pinelli sostenuta dal deputato Farina, ed anche in parte accolta dal mio onorevole amico Lanza. Io mi oppongo perchè, ove mai la medesima venisse da noi adottala, sarebbe lo stesso che dichiararci tutori di Venezia, mentrcehè *G. Ve,,e/ia Può avere bisogno di soccorsi, mai però ha dimostrato di avere d uopo di tutori. (Bravo, bene!) Venezia sa come si combatte, come si coltre, come si muore per l’italiana indipendenza. Prima di fare il tutore a enezia, bisogna sapere imitarla. (Bravo! bravo!) Io quindi non combatterò gli argomenti addotti dagli onorevoli preopinanti: farò solo una domanda agli onorevoli signori Pinelli e Farina. Essi vogliono mandare a Venezia commestibili e combustibili pel valsente di 600,000 lire; credono essi che non sia più utile, più grato a Venezia, V avere la somma !!! argento onde provvedersi di quei generi che più abbisognano all’ af-,“a c,ltà? Essi poi vorrebbero ricevere in compenso di questi generi dm a carta monetala veneta per abbruciarla, e cosi alimentare il credilo della medesima. \Ia io domando loro se non sia miglior consiglio di lasciarne giudici i rettori di Venezia, i quali potranno abbruciare (piante cartelle stimeranno, se ciò può tornare utile al credito della loro carta monetata? Io stimo più savio consiglio, o signori, I’adempiere al debito nostro, a questo debito che è pur l’utile nostro, senza imporre condizioni ingiuste ed inopportune, e lasciare all’eroica città che seguiti, come ha ‘allo im qui, a provvedere alla sua, che è pur comune salvezza. (Bene! bravo !) Cavour fa osservare che Venezia, anche quando avrà il soccorso di Clu ora si tratta, avrà ancora bisogno e della sua carta monetata, e dei soccorsi delle altre parli d’Italia. Altri deputali prendono la parola. Alcuni emendamenti sono rigettati. jU proposta Pinelli è ritirala dal suo autore. Il primo articolo del progetto della Commissione è adottalo quasi n llnanimita ( Applausi fragorosi (lolle gallerie. Fra i deputati che vota-U<) C(,nlro i articolo si nolano i signor Alleinomi e Despine). Fece Ilio, ministro dei lavori pubblici, ringrazia la Camera del soc-