477 concordia cd il senno. Con tali consigli, meglio che con improperii o con vanti, pareva a me adempiere il debito di buon cittadino. Sto di giorno in giorno aspettando il mio successore in questo ullì-•¿¡o, nel quale non ho voluto gravare il povero popolo delle spese necessarie al vitto mio, ma ho contati al Governo i quattro franchi che avrei spesi a Venezia per me. Ed al Governo ho scritto da più settimane che egli le mie parole, se le reputa contrarie al decoro d Italia, riprovi pubblicamente. Il simile può lare il Circolo, alla cui presidenza io i ¡nunzio, grato air onore spontaneamente e inaspettatamente concessomi; rinunzio per lasciare più intera a ciascuno de’socii la libertà del giudizio. Le contraddizioni aspettavo senza nò provocarle nè averne paura. Al presidente Abram ed alla carcere del gennaio rispose per me il popolo Veneziano nel di diciassette di marzo : al cavaliere Paleocapa e agli ni li del luglio rispose per me il popolo Veneziano la notte del di undici d agosto. tra i miei odierni alti e gli altrui sarà giudice la coscienza di tulli i popoli d’Europa ed il tempo. 1 F 1 TOMMASEO. 48 Gennaio. All’ Enciclica 29 aprile in risposta agli otto versi, raccomandali a tutti i giudici incompetenti in prosa ed in poesia, di Pio IX dal cittadino Mircovich. Leggemmo nella raccolta degli alti, decreti ec. che si pubblica dal-EAndreola, nel fascicolo Num. 58 Voi. V, pagina 252 un Enciclica d un anonimo, in antitesi agli otto versi del cittadino Demetrio Mircovich pubblicati nel numero .52 di questo stesso giornale. Non intendiamo di laici campioni del Mircovich che noi conosciamo, nè vorremmo addentrarci nello spirito di que’otto versi, per giudicare se l'autore bene o male interpretasse Pio IX; noi però, senza tema d’errare interpretiamo il Mircovich per uno fra i più caldi italiani appunto dagli stessi di lui otlo versi. Non possiamo a meno di censurare bensì il protervo aristarco che, con sfrontata audacia, volle riprodurli alterali nella tessitura e nel senso per poterli più liberamente criticare. L’uomo d Italia dcNe esser libei o più che altro nel proprio sentire; e perciò, allo stesso Mircovich cd a chi la pensa diversamente da lui intorno a Pio IX, noi rispettiamo candidamente, qualunque possa essere il nostro convincimento; ma 1’ uomo libero d’Italia dev’esser onesto, e non servirsi delle arti gcsuiliche per mostrarsi aristocratico nella repubblica del Pensiero. Sia ciò un giusto rimprovero a chi maliziosamente falsò i versi del Mircovich e si ascose vilmente sotto la veste di all’ Enciclica 29 aprile. LUIGI DE FRANCHI.