GRECI E ROMANI 99 E come avea messo piede in Corfù e nelle isole vicine, per dominare il passaggio per l’ionio, cosi avea stimato opportuno, per la sicurezza della navigazione nel Tirreno, di occupare le Baleari. Come si vede, l’azione del Senato contro la pirateria s’era limitata ai mari che bagnano la Penisola. Ma quando il pericolo si propagò in un seno intimo del Mediterraneo e le cose giunsero al punto che si preferiva navigare d’inverno per rischiar d’incappare meno frequentemente nelle flotte corsare; quando si seppe che i pirati aveano saccheggiato il tempio di Giunone Lacinia ed erano sbarcati a Brindisi; quando le popolazioni ebbero a soffrire la carestia, perchè il grano non giungeva sempre a destinazione; quando insomma la Repubblica rischiava di vedere sminuito il suo alto prestigio sui soggetti, allora soltanto iniziò quell’opera seria ed energica di repressione di cui fu epilogo la Legge Gabinia. L’occupazione di Creta nel 67 a. C. non aveva sradicato la pirateria, sulla quale Spartaco qualche anno prima avea fatto assegnamento per portarsi in Sicilia a risollevare gli schiavi. Nello stesso anno 67 il vincitore di Sertorio compiva nello spazio di quaranta giorni quell’ impresa che sarebbe stata risparmiata, se la previdenza dei Romani fosse stata maggiore (I). La grande Repub- I1) La vigilanza dell’Adriatico fu affidata ad uno dei legati di Poinpeo, a Terenzio Varrone, il quale, dopo l’impresa, si ebbe dalle mani stesse del duce supremo una corona navale a premio dei suoi servigi. Così il Corazzini, op. rii., IV, p. 201.