50 Questa operazione, prescritta dalle regole e dagl’interessi militari, ha pure qualche importanza dal iato politico; escludendo quasi l'idea d’un nostro intervento in Italia per un tempo considerevole. In latti, la ripresa delle ostilità in quel luogo non precorse mai il mese d'aprile; poiché l'epoca dello scioglimento delle nevi non è meno pericolosa per le truppe in marcia, che la stagione delle nevi. Nondimeno il gabinetto di \ienna non dovrebbe pensare a prevalersi di questi ostacoli, durante il corso delle prossime trattative; se la barriera delle Alpi fu considerata insormontabile, allorquando le sue nevi ci separavano da un nemico, non lo sarebbe ora che avremmo dall'altra parte un amico, che ci stende la mano. D’altronde la bella strada della Comiche, co’suoi rami carrettieri di Cadibona e Ponte di Piava, ci permetterebbero di seguitare in qualunque epoca deli Fanno la strada che Bonaparte s’aperse con tante vittorie nel 1796. L’acquartierarsi non costituisce dunque una tregua forzata, nè vale una confessione d'impotenza; altro non annunzia che la fiducia del governa nel buon line della sua pacifica mediazione. Così, nella stagione nemica alle operazioni militari, opereranno i diplomatici; dietro ad essi, si ripo-> scranno i nostri soldati, ma sempre schierati, ma sempre pronti. 11 cambiamento, che si prepara, non modificherà soltanto la condizione materiale doll’esercito delle Alpi, ma inoltre agirà sulle sue dispozioni morali. All’inquieta impazienza, ai preparativi tumultuosi, succederà una relativa calma, più dettagliate cure, una proporzione meno rigorosa tra le fatiche ed il riposo. Ecco il motivo per cui dicevamo che l'esercito delle Alpi entrava in una nuova fase. ---- miUS- tlSKL—*--:—*. 5 Novembre, Nelle seduta di jeri sera fu data lettura della seguente risposta fatta dall’illustre generai Pepe alla lettera del Circolo italiano pubblicala nel mini. 52 del nostro giornale: AL COMITATO DIRETTORE DEL CIRCOLO ITALIANO. Venezia^ 5 novembre 4848. La lettera che il vostro patriottismo vi spinse a scrivermi il 50 dello scorso mese, è lusinghiera per me, e per i non mai lodali abbastanza difensori della laguna. Nel 1815, comandando l’avanguardia di Gioacchino re di Napoli, mi avvenne ne’ campi di Carpi, ed in quelli di Bologna alla sinistra del Reno, di respingere le truppe di Austria, sebbene di numero tre volte superiori alle mie. Ma in quei tempo i soldati napoletani che conducevo, erano in gran parte veterani di Spagna e del Nord. Quei che nel 27 ottobre lanciai da Malghera sopra Mestre, erano volontari nuovi alla guerra, e privi di artiglieria pel tardo arrivo dei trasporti. I nemici erano superiori di numero cd orgogliosi per vittoria recentemente ottenuta. Essi avevano ricevuto avviso da più ore della nostra sortila. Difendevansi da dietro le barricale con artiglieria, e poscia