AUSTRIA, FRANCIA, ITALIA 413 o almeno una parte di essa. Ma Vienna fu irremovibile. Ci si rifiutava l’una e l’altra cosa : il Trentino, perchè facente parte della Confederazione germanica; il resto, perchè costituiva l’unico e necessario sbocco marittimo della monarchia danubiana. Non v’era altro mezzo con cui far valere le nostre ragioni che le armi. Ma l’Austria, liberatasi dalla Prussia, era pronta e concentrava milizie sul-l’Isonzo; e così a malincuore fu da noi sotto-scritta il 3 ottobre la pace di Vienna. T/<\ vicina monarchia, atteggiandosi a vincitrice, non soltanto conservò le terre da noi invano reclamate, ma impose la linea orientale di confine che più ad essa piaceva, la quale è una vera porta aperta sul territorio della nostra patria (*). (*) Vedi quanto ne scrisse Paui,o Fambri in N. Antologia (gennaio, marzo e giugno 1879); vedi anche due dotte monografie del prof. E. De Toni sul Confine dell’Isonzo e su Le Alpi Carniche in Atti dell’Accademia di Udine (1912, serie IV, voi. II, e 1914, serie IV, voi. IV); nonché l'interessante articolo del prof. Leicht nel Giornale di Udine del 20 gennaio 1915 e la conferenza del prof. A. Galanti: I diritti storici ed etnici dell'Italia sulle terre irredente. Castrocaro, 1915.