492 padri nostri; si detesti e in sua vece risuonino qui le benedizioni e le lodi a quel Dio che turpemente viene offeso dalla brutalità straniera, che calpesta i suoi altari su questa terra sacra al centro dei cattolici suoi ligli. Le nostre benedizioni al Signore, contrapposte alle profanazioni dello straniero, saranno, sotto la polente mano di Dio, que’cannoni ai quali l’umana forza non potrà resistere: Iddio sarà con noi, e contro di noi chi starà? Diasi dunque questa lode al Signore, e sia questa il felice incomin-ciamento della nostra libertà, il degno tributo di un popolo libero reso al Re dell’eterno regno: sia questo il fermo proposito di ogni popolo, che vuole essere libero in Dio; e allora sarà fatta la volontà del Signore, siccome in cielo così in terra; egli sarà l’unico nostro sovrano, e noi saremo il fedele suo popolo. E se io ricordo questi sacri doveri ai militi della Patria, mi è dolce e grato di poterli ricordare ora che, dopo la riconquistata nostra libertà, anche i più sfacciati bestemmiatori raffrenarono la loro lingua per non udire quel giusto rimbrotto: non è Italiano chi bestemmia ; e ora che i nemici dell’Italia bestemmiano quel Dio che vuole donarle la sospirala libertà. Ricordo dunque ai valorosi militi quest’infausto segno che distingue i nemici della Patria dai veri amici suoi, affinchè possano conoscerli ed evitarli detestando la pericolosa loro reità. Mentre poi ho il conforto di poter lodare la sincera religiosità dei militi, i quali non si dimenticano dei doveri del buon cristiano neppure fra le quasi continue loro evoluzioni, assistono alle sacre funzioni con raccoglimento divoto e ascoltano volonterosi le religiose esortazioni dei loro Cappellani; menti*’io mi trovo confortato di queste pratiche divote, spero che i fedeli nostri militi non soffriranno che fra di essi sia bestemmiato quel Dio, che dev’essere il misericordioso loro Re in questa e nell’altra vita. La nostra Patria è in Dio; chi non è fedele a Dio, ama la schiavitù, e, perdendo sè stesso, tradisce la Patria. ___________D. V. MARINELLI.________________________ 20 Gennaio. IL CONSIGLIO Di REGGENZA DELLA BANGI NAZIONALE VENETA Avviso. Mediante il cambio con pezzi da 50 e da 400 venne ritirata dal corso una quantità di moneta patriottica da lire una, due, tre e cinque per l’ammontare di L. 4,410,000. Analogamente all’avviso 17 novembre decorso N. 800, deve.ora distruggersi la detta moneta patriottica ora cambiala, e perciò si annunzia che il giorno di venerdì 26 corrente alle ore una pomeridiane nella Log-getta di S. Marco verrà pubblicamente abbruciata coll’intervento dell apposita Commissione. Dal Consiglio di Reggenza della Banca Nazionale Veneta. Il Presidente P. F. GIOYANELLI. Il Reggente Segretario G. Corti.