347 noi brameremmo esporvi minutamente qual sarà la nostra politica e il tenore del nostro procedere; ma la novità stessa dell’ufficio e le angustie del tempo ce lo divietano. Premurosi e solleciti anzi tutto di accorciare al possibile la crisi ministeriale, noi non potemmo pur dare uno sguardo al grave compito che ci viene imposto; onde ci è forza ristringerci a esporvi succintamente le massime che regoleranno la nostra amministrazione. Le quali non sono già nuove, poiché avemmo occasione di dichiararle e di difenderle più volte al vostro cospetto; e possiamo dire che nel trascorso arringo della nascente libertà italiana esse sono le piu antiche, come quelle che partorirono e promossero il nostro risorgimento. Il patrocinio della nazionalità nostra, o signori, e lo sviluppo delle istituzioni, sono i due capi essenziali e complessivi della nostra po 1 ìcn. La nazionalità italiana versa sopra due cardini, che sono 1 indipendenza e l’unione della penisola. L’indipendenza è politica e morale, come quella che da un lato esclude ogni straniero dominio, e dall'altro rimuove ogni forestiera influenza che ripugni al patrio decoro. Tali non son certamente gli amichevoli influssi e le pacifiche ingerenze di quei potenti esterni clic ci sono uniti coi vincoli della simpatia e delle istituzioni; onde non eie risultarne alcun biasimo, ci torna a non piccolo onore; essendo sommamente onorevole che le nazioni più illustri si interessino alle cose nostre. Ma affinchè l’opera esterna non pregiudichi alla dignità nazionale; egli è mestieri che quella non si scompagni dal patrio concorso. 1 vani stati italiani sono legati fra loro coi nodi più intimi e soavi di leale-lonza, poiché compongono una sola patria. Se pertanto nasce in alcuno di essi qualche dissenso tra provincia e provincia, o tra il principe c u popolo, a chi meglio sta il profferirsi come paciiicatore, che agli ami stali italici? Siamo grati alle potenze esterne, se aneli esse conferiscono l'opera loro; ma facciamo che il loro zelo non accusi la nostra oscitanza. Quanto i più varii domimi italiani saranno gelosi custodi e osservatori della comune indipendenza, tanto meno comporteranno che altri 1 ollenda , c se P uno e l’altro di essi avrà bisogno di amichevoli servigi, urna si che a conseguirli con vicenda fraterna non abbia d uopo ti tucai là dai monti. . , i L’indipendenza italiana non può compiersi senza le armi; laonde a queste rivolgeremo ogni nostra cura. Ma se altri ci chiedesse ì empo pie ciso in cui le ripiglieremo, non potremmo fargli altra risposta clic quella che già demmo a questa medesima Camera. Imperocché m uio0a ì se la guerra era di presente opportuna, non potemmo soddisfare direttamente al quesito: quando a lai effetto è richiesta una minuta e oculata contezza di quanto riguarda i militari apparecchi; e non bastano certi ragguagli generici per formare un fondalo giudizio. Ora enti andò in ques o pun o all’indirizzo della cosa pubblica, non possiamo meglio d allora compiacere ai richiedenti, ben possiamo assicurarvi sul nostro onore che per accelerare il momento in cui il valore dell’esercito subalpino potrà pigliare la sua riscossa dall’infortunio, useremo ogni energia e sollecitudine; adoperando a tal fine con maschio ardire lutti ì mezzi che saranno in nostro potere. , ... , Nè alla guerra sarà d’indugio o di oslacolo la mediamone augi»-