109 Leggiamo nella Concordia di Torino: Riproduciamo la risposta del giornale di Lamartine, il Jiien Public, ad una dimanda, che gli senno Calta da Venezia ; ed invitiamo il nostro governo a ponderare le parole eliclo riguardano e che meritano qualche attenzione. Ci scrivono da Venezia: « —È egli vero che il governo sardo, per ¡spianare le difficoltà della mediazione anglo-francese, abbia deciso di far sagrifìzio di Venezia? « — È egli vero che il governo francese, caldamente pressato dall’ambasciatore sardo, siasi arreso a tale abbandono? « — E egli vero che la flotta sarda s’accinga a salpare da Ancona cd a mostrarsi nelle acque di Venezia per mascherare codesto tradimento? « — È egli vero che il sig. Bastide abbia mandato a Venezia ordine di richiamo alla flotta francese? — « Ecco la nostra risposta : « A noi non s’appartiene il difendere il governo sardo. Egli è ri-sponsabile de’snoi atti in faccia alle nazionalità italianeche ha suscitate e compromesse. « Ma a noi s’aspetta la difesa dell’onore della Francia, ogni qual volta venga intaccato, ogni qual volta sia posto in sospetto. « No, non è possibile che, dopo d’aver preso sotto la sua alta protezione le nazionalità italiane, non è possibile che, dopo d’aver offerto, a nome delle medesime la sua mediazione, per evitare l’effusione del sangue, il governo francese possa aver acconsentito a richiamar la sua llolla, ed abbandonare i suoi connazionali e Venezia alla ferocia austriaca. « Sarebbe questa un’onta, sarebbe una colpa, un’abdicazione, che la repubblica non avrebbe giammai sanzionata. « Una sola parola varrà a rassicurare quanti sono gelosi dell’onore di Francia. Egli è noto al mondo politico che Bastide s’inspira al generoso pensiero del generale Cavaignac, e che l’onorevole capo del potere esecutivo è incapace d'aver deposto nel portafoglio del ministro degli affari esterni l’ordine di un tradimento. ® Ciò solo è per noi un motivo di tutta sicurezza ed una ragione per ¡smentire senza esitanza la corrispondenza di Venezia. » 13 Novembre. PARLAMENTO PIEMONTESE CAMERA DEI DEPUTATI — Sessione del 0 novembre. Signori ! La Commissione, incaricata di udire le comunicazioni de’signori ministri, s’accinse all’adempimento del suo mandalo, quasi direi eon religiosa paura : perciocché subito s’av vide che formidabile ufficio era quello di scendere negli arcani del governo e riportarne a voi, non già un rendiconto di fatti, ma un giudizio nudo e spoglio di tutti quegli argomenti, che soli possono renderne evidente agli occhi vostri la giustizia. Questa delicata considerazione poteva persuaderci a rimanere piuttosto di qua dal vero che a oltrepassarlo; mentre, dall’altra parte, le condizioni gravi