242 i/ADRIATICO rinsaldare i vincoli d’interesse con i popoli di terraferma, i quali per mezzo dei fiumi, traversanti la regione veneta, negoziavano da qualche secolo con Venezia. Ma i vincoli d’interesse erano ormai malsicuri; necessitava perciò aggiungervi quelli della sudditanza politica. In tal modo la Repubblica non soltanto restaurò i traffici dal mare alle Alpi, ma assicurò le relazioni con la Germania per le vie transalpine. Fu appunto allora che una serie di vicende inevitabili trascinava la regina dell’Adriatico ad una guerra che, fino al dogado di Francesco Foscari, le circostanze da un lato, la prudenza veneta dall’altro avevano evitato. Consenziente con Gian Galeazzo allorché si trattò di demolire gli Scaligeri ed i Carraresi, comuni nemici, la Repubblica vide le sue aspirazioni ed i suoi interessi in urto con quelli dei Visconti quando si sentì signora di tutto il paese dall’Alpi al mare, dall’Isonzo all’Adige. Milano tendeva indubbiamente al mare, che però erale chiuso da Genova su un lato, da Venezia sull’altro. Ma la via più naturale e più usi-tata era quella dell’Adriatico, perchè vi conducevano i grandi fiumi, perchè la più breve fra l’Italia e l’Oriente. Fin che Milano era stata un semplice comune e per di più in eterna lotta con altri comuni, era riuscito facile a Venezia l’imporgli, circa il transito delle merci, quelle condizioni alle quali aveva sottoposte tante città della valle del Po. Ma nella prima metà del sec. xv Mi-