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                                                          mr,sr,ta ,a >«
  lo contessa il Governo, Lire correnXXfs"^ T1'™ “f“11'0^ come dispendio di mi solo "-iornnv r       ?' 85 poco piu di un quarto del
  raccogliere uuc (a 0s°c , ^ ^ Cl,i 11 crederci,he clic per
  U-nli, °occ.deSr.or.2wo,rerci°" .'Y^ ^"°. c.h.c SC1^ barile sulla nostra Gazzella del o mi ] ’ d,P,,,e bini e. Chi il crederebbe, esempio di p atri oli ¡sino n u e s l o Z T S' riPor10 C01“C « grande?
  Manhue XmXoY r                             27 Jef<«0" 18*8* "
  all*Ufficio delia Gazzella r, r/Y, Y Y Y*™0™     v™nc egli slesso
  G'Iie cosa lece di bello lino ad'oYh Y/YiVenezia Lire HO correlili? stillata a girar per (ulta Il ili-i \ spettabile nostra Deputazione dc-milioni? Ali! Issiamo           ^var «ionisli pel prestito dei IO
  avessero dato alla Patria quello clnmlTI‘l- v,a°s,al?r,> »»vece di girare, vi«ggio, la Patria avrebbe '-uadv>mto di °'° S1?ccoc?,a Jianno sPeso nel patrio. Ecco la vera ira <dh„7 °.J 1 , piU‘ hcco 1 o™» traili di amor meschini, abbandonati d i lutti * *n*jCC° ,a ' e,.a conc°rdia. E noi intanto
  «ni ■rffl'sSr»-
  esistcnUKne7ie°CMcse XrXf Gu^a^e mom dipinti
  ¡1' •w*. »                      "™«;S:rShcv.,)er cas>0,K
  de SS. Giovanni e Paolo voi clic oinlfrS 3 Y J 1I('M ' P '0,\ Parrocchiani contro l’AcMdcinia di Bollo Ani' „orchi"vi „Im‘'T'.f'"“““ P»"
  '* Pietro Martire pel »¡usto 1Hnr      ,ta Ial)ue ^ v°slro tesoro,
  getto a guasto: voi che l’i\ct » ; , n° C 10 t ove trovavasi andava sog-anchc ottenuto che per Yanntirlo C°” S( n.Clil.lc isolazione, anzi avete ben inteso riparo^ momevf ór^ 000’, d* Te^ 00,1 ^'nde *P«« un nenie pericolo. Si tratta auesta voltn >,U ‘‘r. 01/<l Pe,‘ salvarlo dall’immi-dclla città, ma di venderlo ni, Y ’ 1 pa58a|,,° da l,n 1,l0S° all’altro
  delle nostre sciagure ! * PM8aPl° ,n man° di clli fors’aSco riderà
  per lÌre«^o!r",otwrivoÌriC™°n!:lle     am01' P01' 1,1 P«trin, c zelo
  por la mente a ’barbar Zi, !  ' cfcu/-l0“° di ™sa elle giammai passò
  altra cosa pensare ;d pericolo r ^ìf"il-t ^C"'NI10 c*le SI VOITa prima di ogni loroso. Poiché dato !      • danno conseguente da un tatto si do-
  caso l'alienazione de’miffHori,lia\C^nrd-Ut°9 Che Ì0SSe pur espediente al
  doli dalle lor n ch V i m ,   " Aipi^ dlÌ d assicu™ che, stacca,
rebbe, ove si IrXi^iró 1° Y- l)at*r"«.detrimento? Chi non teme-sorle, non li guastasse notLXXcid tVi?,,M-0 ^ 'U,ggÌ° di “»¡a
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