150 i/ADRIATICO l’esempio dai corsari ; finché, rotti fra Sinigaglia ed Ancona nel 551, la loro azione marittima decadde e si spense. Tuttavia l’anno seguente, quando Giustiniano decise di farla finita e spedì in Italia Narsete, i Bizantini, pur essendo signori dell’Adriatico, non potevano disporre del naviglio che loro occorreva, perchè erano stati impegnati, fino allora, in due guerre, contro i Bulgari ed i Persiani; ed infatti il nerbo delle milizie greche giunse' in Italia per terra, camminando lungo la riva orientale dell’Adriatico. Però la vittoria navale dell’anno precedente diede i suoi frutti, giacché permise alla flotta, che veleggiava a fianco dell’esercito di terra, d’approdare senza difficoltà a Ravenna e d’operare di concerto con quello, ha gara navale tra Goti e Bizantini era finita e la guerra terrestre, con le due battaglie di Tagina e del Vesuvio, riuniva la Penisola all’impero d’Oriente. Il mutamento di governo significava per l’Italia un risveglio dell’attività marinara delle città costiere, nelle quali le invasioni barbariche non aveano distrutto l’amore verso le imprese navali. Brano esse che aveano, per più secoli, offerto degli esperti nocchieri a Roma e contribuito alla sua grandezza sul mare. Ebbene, sotto il regime bizantino torna a prosperare la loro fortuna marinara. Amalfi, Napoli, Gaeta e, nell’Adriatico in particolare, Ravenna, Ancona ed in genere tutti i luoghi costieri della Puglia ristabiliscono le comu-