4G1 potenti desiderii altrui che lo opprimono e lo governano, e ritornerà all’amore dei figli suoi, e ai doveri della sua celeste missione. Coraggio, popolo romano. Hai bene incominciata la via delle tue libertà, seguila torte dei tuoi convincimenti e della tua fede; nomina deputali che sieno degni di rappresentare la tua (orza, di rivendicare i tuoi diritti, di esprimere i tuoi bisogni, d intendere la tua voce. Affida ad essi una doppia missione. Popolo di Roma, non dimenticarti che sei popolo italiano, che tu col nome della Costituente Italiana ch’ebbe principio la tua splendida rivoluzione, che fu in nome dei nazionali bisogni, dei nazionali doveri che l’hai inaugurata, che fu per ciò solo che hai rinnegati quelli che ai bisogni d’Italia si attraversavano, che t’impedivano di compiere i tuoi O y doveri. . Nel tempo stesso che l’Assemblea Costituente riordinerà le basi dei tuoi interni ordinamenti e segnerà i rapporti del nuovo governo, provvegga ai dcsiderii e alle necessità d’Italia tutta. Così il popolo romano si appellerà dal giudizio del suo re alla suprema autorità della nazione, come si appella dalla condanna pel sacerdote al giudizio di Dio, -----------------• 45 Gennaio. PROTESTA DEI DALMATI. Nel nome del Padre, del Figliuolo c dello Spirito Santo: Amen. Noi, popolo dalmati), in virtù dei diritti nostri antichissimi, e per la nostra piena e unanime volontà, il più antico di tulli i diritti e di tutte le leggi; alle generazioni presenti e alle più ultime avvenire: protestiamo dinanzi ai nostri figliuoli, sulle fonti del nostro battesimo e sui poveri sepolcri dei nostri antenati; protestiamo dai nostri lidi e dai nostri monti e dal-l’isole nostre al cospetto di tutt’i popoli della terra, e al cospetto santo di Dio: non vogliamo essere croati. Maledetto quell’uomo del nostro paese clic non giurasse con noi, maledetta la nostra donna che in un suo bacio rompa un giorno il nostro giuramento santissimo. 11 nome nostro suona per le terre d’Europa senza macchia nò rimprovero; bello della povertà e dell’abbandono di cui trenta durissimi anni ce 1 han saturato, bello della fede viva alle memorie dell’anima nostra. La prepotenza croata chiede al ministero il prezzo del sangue, e il ministero ci copre (orse dimani di una storia c di un nome che non ha raflronto nei nomi e nel a storia dei popoli. Nulla vi domandiamo, nulla vogliamo o aspettiamo da voi; lasciateci, dimenticateci, come insili oggi, nei dolori della lame, dell’ignoranza e dell’avvilimento; ma non vogliate, o signori, non vogliate che noi siam altri da noi medesimi. Non ci ponete la mano su cuore ; ne la trarrete riarsa. Udite la nostra parola, piena e tremenda di venta e di giustizia. Ah! l’ire sobbollite della ragione sono 1 acuto terrò della moltitudine; c i popoli se lo sporsero l’uno all’altro, c 1 Austria vostra lo vide, e voi lo sapete, Perchè, signori, non rispondete netto ai nostri