ii8 L’ADRIATICO canali, onde fu poi appellata la Venezia dell’età imperiale, doveva ad Augusto l’ampiezza e la difesa del suo porto militare. Ma le piazze marittime d’Italia, che mantenevano vive relazioni d’affari con il Levante, erano Brundisium (Brindisi) anzitutto, indi Ancona, poi Hydruntum (Otranto), oltreché altre minori, quali Sipontum (sul golfo di Manfredonia), Ortona, Egnatia (Torre d’Agnazzo), Aternum (Pescara). Non è da omettersi che nel vicino Ionio v’erano parecchi porti che trafficavano con l’Oriente, quali Taranto, Reggio, Messina, Catania e Siracusa. Ed i Veneti sopratutto, memori delle antiche tradizioni marinare, videro avvantaggiati i loro commerci, onde Aquileia, Altinum, Tergeste, Grado e in genere tutte le loro principali città costituivano, per essere poste lungo il corso di fiumi navigabili, altrettanti scali pel traffico tra l’Adriatico e la terraferma. Queste piazze acquisteranno una speciale importanza man mano che saranno aperte e rese sicure le comunicazioni fra l’Italia ed i paesi reno-danubiani. In quanto all’altra sponda (a parte la Dalmazia alla quale, perchè facente parte dellTtalia, accennerò in altro luogo), delle tre provincie bagnate dall’Adriatico, la Macedonia, l’Epiro e la Grecia, in migliori condizioni presentavasi la prima, data la fertilità del suolo. E sulla spiaggia di essa, la quale toccava l’Adriatico dal lago di Scutari alla baia di Apollonia, Augusto avea fondate varie colonie e restaurata l’antica Epidamnus (Dyr-