97 Quale opportunità, o ministri! c che intendete con ciò? l’opportunità di vincere, o l’opportunità di far prevalere i patti d’un’infausta mediazione, le basi diplomatiche? o ministri! voi, inconscii forse, correte una via di viltà o <1 infamia: e il Piemonte non vuol essere nè vile, nè infame. Nè voi sarete da tanto di slrascinarvelo mai. Bensì voi potete trarlo fuor del cammino, che il dito di Dio gli avea segnato; voi potete fargli smarrire la sua missione; voi potete rendergli esosa, non che inutile, la bandiera sotto cui ancora si accampa : voi potete perdere la dinastia e iniziare la guerra civile, e costringere tutti i sinceri cittadini a riporre la loro fiducia sotto il simbolo della Valtellina, perchè, giova ripetervelo, il Piemonte non vuol essere nè vile, nè infame. 0 ministri, badate — voi sostituite la Valtellina al Piemonte voi abdicate per esso. 0 ministri voi siete o......... L opportunità? — ma; in fede di Dio, qual maggiore opportunità può egli esservi mai? E s’anche fosse meu certa, può egli non esservi opportunità, quando la necessità stringe? Opporreste voi l’insufficienza de’mezzi, l’impossibilità morale? Ma oltreché questa sarebbe colpa vostra, non si fa ella maggiore cogl’indugili e non è la guerra appunto, proclamata e riaccesa con tutti i mezzi opportuni, che può ridestare l'entusiasmo e sopire tutti i mali semi? E finalmente, se non potete secondare una necessità, perchè non vi riconoscete impotenti? perchè volete, anziché cedere i male occupali seggi trarre in rovina la nazione e il trono? 0 ministri, ciò di che foste avvertiti dagli oratori nel Parlamento e dalla pubblica voce, ora è avvenuto. Un altro vessillo è innalzato : il gri-do dì pio e il popolo s’è sostituito al grido del Piemonte. All’iniziativa alla missione del Piemonte, un’altra iniziativa, un’altra missione sottentra! Eppure essa indugiò, e vi fu detto e ripetuto, per attendere che voi metteste innanzi il Piemonte! U ministri, l'opportunità non è ancora al tutto perduta: ma un’ora perduta ancora sarebbe irreparabile. U ministri, piacciavi leggere e meditare alquanto il seguente procla-llia, e decidete se ha ad essere il proclama d’Italia. En proclama ci vuole, e ogn’indugio è abdicazione, è tradimento. ( Qui la Concordia3 da cui furono levate le precedenti parole, pub-’bca il bando del Mazzini, ieri riferito. ) 'H Novembre. ALL’ITALIA. Nel nostro numero precedente abbiamo accennato la generosa deli-»crazione del Municipio con cui oltrecchè assumere la garanzia del debito | ^ cinque milioni di carta monetata che trovansi in circolazione, si ob-’ ^ anticipare al Governo con altra carta dodici milioni di lire cor- 1 c'iti rifondibili con un’imposta straordinaria sulle proprietà fondiarie, T. Y. 7