502 Ora, quando si propone e si accetta una negoziazione pacifica, incominciare con un ultimatum, \el chieggo, qual risultamento si può aspettare da una tal maniera di procedere? Vi chieggo se, quando tentate una transazione civile, facciate intimar da un usciere, il ripeto^ conclusioni estreme? (Nuova approvazione a destra; mormorii ironici a sinistra.) 10 non mi lascierò trarre in tal via. La questione, che fu portata a questa bigoncia, è la questione di pace o di guerra; credo che sia immaturo discuterla qui. Se fossi chiamato a farlo, non aspetterei le provocazioni; pieno di fiducia nel patriottismo e nella saggezza dell’Assemblea, prenderei io slesso l’inizio delle proposte, per le quali il governo avrebbe bisogno del concorso di essa. Signori, si è parlato di due politiche; si ricordò una politica anteriore: io potrei domandar quale? Ce n’era una, la quale celebrava la pace in un magnifico linguaggio; ed un’altra, che lasciava trapelare la guerra traverso le dita. Quanto alla prima, consento in essa del tutto; (pianto all’ultima, non discenderò mai sino ad essa. (Piva approvazione a destra.) 11 presidente: Tocca parlare al sig. di Lamartine. (Movimento generale d’attenzione.) 11 sig. di Lamartine: Signori, monto in bigoncia inopinatamente, con l’intenzione, non di giustificare una politica, che si giustificherà da se stessa, a mano a mano che i veli si andranno squarciando, e che si giustifica, non pur con le sue parole, ma con tulli i suoi atti; ma ci monto per giustificare il mio paese medesimo, che tale politica ebbe l’onor di rappresentare per alcuni mesi, per giustificare la lealtà repubblicana di quella diplomazia, contro l’ombra dei sospetti, clic le ultime parole del ministro, al quale succedo, potrebbero far sorgere rispetto ad essa politica. (Ascoltate! ascollate!) Tale politica, sappiatelo, fu il patriottismo ponderato della Francia; ella non fu, come altri si piacque di dire, l’improvviso del patriottismo: ma ne fu il pensiero maturato, pesalo, portato ad un tempo, coni’esser debbe la politica diplomatica della Francia, su tutti i punii dell’orizzonte europeo. (Nuovo movimento.) Non ebbe in tale politica nè slealtà, nè incitamento, come ad altri piaceva dire, come io udiva da un’altra bocca; nè incitamento alle nazionalità d’uscir dalle condizioni della loro esistenza legale, c di gettarsi, sulla fede della nostra propaganda, nei pericoli c nel sangue delle rivoluzioni (benissimo! benissimo/), sotto la promessa di essere sostenute in tulli i loro tentativi d’insurrezione dalla Francia. No? la Francia sarebbe divenuta così lo strumento obbediente, asservito, di tutte le fazioni nazionali od internazionali nel mondo. Le parole stesse del manifesto, a cui vi siete degnali di acconsentire ed applaudire tante volte a questa bigoncia, sono rinnegazioni formali ed anticipale del senso, che altri ha voluto loro attribuire. No; noi non abbiamo suscitato nulla in Polonia; no, non abbiamo nulla acceso in Germania; no, non abbiamo nulla tentato, come nazione e governo, nel Felgio: sappiatelo? (Mwimeulo.)