460 L’ ADRIATICO E ricorderò finalmente l’ottimismo verso l’Italia d’uno scrittore inglese, il Maclellan (’), il quale è certo che, se la Triplice Intesa riporterà la palma della vittoria, l’Italia conseguirà il Trentino, Trieste, il dominio dell’Adriatico e forse l’Albania. E a medesima opinione è condivisa da uno scrittore americano e perciò insospettato, il I,othrop Stod-dard (2). Egli però fa una riserva per Trieste, l’Istria e la Dalmazia, in quanto che, dato lo sfacelo dell’Austria, è probabile la formazione d’uno stato serbo-croato di 12-15 milioni d’abitanti, il quale reclamerebbe la Dalmazia. A questo proposito ricorda le parole del generale russo Gurko, il quale, interrogato fin dove intendesse portare i confini la Russia, rispose : —fino all’Isonzó — ; e gli applausi ch’ebbe alla Camera un deputato italiano, allorché accennò al pericolo slavo, per prevedere una guerra italo-slava per la Dalmazia e l’Albania. Io non discuto la tesi di questo scrittore d’oltre Oceano, sia perchè già annunciai in che veramente consista il pericolo italiano sull’Adriatico, sia perchè ritengo sempre possibile un’intesa con gli Slavi indipendenti, ed all’abilità del governo spetta condurla ad onorevole e duratura soluzione. Ed in ciò mi conforta il pensiero che l’offerta fatta al nostro governo dallo Czar, di accogliere cioè i f1) «L’Italia e la guerra» (Atlantic Monthly, ott. 1914). (2) «La guerra e gl’interessi dell’Italia » (American Review of Review, nov. 1914).