477 tratti al giogo che li opprime, se lo sentono fare più grave e più vergognoso? Le ragioni della politica sono in questo caso pienamente d’accordo con le ragioni dell’umanità e della civiltà; nò può esser chi non riconosca la necessità di portare, o, per lo meno, di promettere qualche rimedio a uno stato di cose che diventa una vergogna per l’Italia. Ma dove trovare il rimedio? Certo non è questo il caso di un provvedimento legislativo, il quale non potrebbe avere che il valore di una semplice protesta, per quanto solenne, per quanto fondata nelle norme inconcusse del diritto. Dove trovarlo? lo non voglio rimettere oggi in campo quel-l’ardente quistione, che ha per tanti giorni occupata questa Camera; in verità, se si pone mente alle più alte ragioni politiche ed economiche, il nuovo atto del maresciallo potrebbe mettersi sulla bilancia per determinare r opportunità della guerra. Ma intanto che il giorno venga, in cui il ministero si trovi lilialmente nella lacoltà di decidersi, io ritengo ch’egli cercherà di rendere utile a quest effetto 1 opera della mediazione. L’abuso della forza non può essere combattuto che con la lorza; c pei ora stringe il bisogno che si rappresenti alle potenze mediatrici la necessità suprema d’imporre termine a uno stato di cose, che dà al nemico la facoltà di trascorrere ad ogni eccesso, c pone i paesi da lui occupali sull’orlo della ruina economica e civile. Bisogna che 1 esito in qualunque modo s’acceleri; bisogna che la Lombardia, la Venezia e i ducali, 1 Italia tutta, sappiano che il governo del re è (rancamente deliberato a cercate per tutte le vie, che cessi cotanto iniquo trionfo della lorza sul diritto, della barbarie suila civiltà. Quindi io prego il sig. ministro dell interno a farsi caso della mia interpellazione, mentre ho per fermo che le cose da me discorse non possono non essere assentile da tutta la Camera. Pensi il governo all’atroce martirio, che da tre mesi durano la Lombai-dia e tutti i paesi occupati dal nemico ; pensi a tante speranze, a tanti disegni che s’alternarono in mezzo a si gran vicenda di avvenimenti, pensi a tutta una gente che non può certo vivere più a lungo in sì incerta e gravosa condizione senza riportarne grave scapito in tutte le condizioni del vivere morale e civile; pensi alle svariate combinazioni che si vengono proponendo dalla diplomazia interessata ed ostile, e che potrebbero essere accolte dalla dillìdenza, dalla stanchezza, dalla dispcia-zione; e certo troverà che bisogna venire a un partito deciso. Pinelli. Ringrazio il signor deputato che mi abbia porla occasione di far conoscere alla Camera i passi latti dal ministero presso le potenze mediatrici tanto prima che dopo la pubblicazione di quel bando. Oltre ad una nota energica che si diede ai rappresentanti di quelle potenze, il ministero degli affari esterni fece analoghe istanze anche veibalmuilt, c ieri stesso le ripetè in compagnia del ministero degl intorni. Il sig. Mauri poi, come segretario della Consulla lombarda, non può ignorare che il governo ha proposto alla Consulta medesima un decido che dichiari preventivamente nulli ed efficaci lutti gli acquisti che pei avventura si facessero in conseguenza di quel bando. La Consulta lombarda non ha ancora fatto conoscere la sua opinione sull argomento. Una misura legislativa, continua il ministro, non è affatto inutile, perchè aumenterà la resistenza passiva di coloro che saranno colpiti dal bando