Ì274 9 Dicembre, 11otesta di S. S. Pio IX, e relative deliberazioni d©l Consiglio dei deputali: P1US PAPA IX AI SUOI DILETTISSIMI SUDDITI. Le violenze usate contro di noi nei scorsi giorni, e le manifestate volontà di prorompere in altre (che Iddio tenga lontane, ispirando sensi d’umanità e moderazione negli animi), ci hanno costretto a separarci temporaneamente dai nostri sudditi e tigli, che abbiamo sempre amato e amiamo. Fra le tante cause che ci hanno indotto a questo passo, Dio sa quanto doloroso al nostro cuore, una di grandissima importanza è quella di aver la piena libertà nell esercizio della suprema potestà della santa Sede, quale esercizio potrebbe con fondamento dubitare l’orbe cattolico che nelle attuali circostanze ci venne impedito. Che se una tale violenza \ PL>* Noi di grande amarezza, questa si accresce a dismisura ripensando alla macchia d’ingratitudine, contralta da una classe di uomini per\ei si al cospetto dell’ turopa e dei mondo, e molto più a quella che nelle anime loro ha impressa lo sdegno di Dio, che presto o tardi rende efficaci le pene stabilite dalla sua Chiesa. Nella ingratitudine dei figli riconosciamo la mano del Signore che ci percuote, il quale vuol soddisfazione dei nostri peccati e di quelli dei popoli, ma senza tradire i nostri doveri, noi non ci possiamo astenere dal protestare solennemente al cospetto di tutti (come nella stessa sera funesta dei sedici novembre, e nella mattina dei diecisettc, protestammo aeibalmente a\anli al corpo diplomatico, che ci faceva onorevole corona, e tanto giovò a confortare il nostro cuore) che noi avevamo ricevuto una violenza mudila e sacrilega. La quale protesta intendiamo di ripetere solennemente in questa circostanza, di aver cioè soggiaciuto alla violenza, e perciò dichiariamo tutti gli alti, che sono da quella derivali di nessun vigore e di nessuna legalità. Le dure verità e le proteste ora esposte ci sono state strappate dal labbro dalla malizia degli uomini e dalla nostra coscienza, la quale nelle circostanze presenti ci ha con forza stimolali all’ esercizio dei nostri doveri. Tuttavia noi confidiamo che non ci sarà vietato innanzi al cospetto di Dio, mentre lo inviliamo e supplichiamo a placar il suo sdegno, di cominciare la nostra preghiera colle parole di un santo re e profeta : Mementoj DomineDavid et omnis mansuetudinis ejus. Intanto, avendo a cuore di non lasciare acefalo in Roma il governo del nostro Stato', nominiamo una Commissione governativa composta dei seguenti soggetti : Il card. Cnstracane Mons. Roberto Roberti Principe di Roviano Principe Barberini Marchese Bevilacqua di Bologna