01 Gli oggetti d’armamento, le munizioni* le giberne, cartucciere, muc-ciglio, i cappotti, i magazzini del nemico contenenti oggetti di guerra o sussistenze, le casse dei reggimenti, i cavalli presi dai nostri, sono proprietà delio stato, e devono consegnarsi all’ autorità civile o militare stabilita per conto dell’insurrezione. 11 denaro e gli oggetti di lusso appartenenti a un individuo nemico, ufficiale o soldato, siano premio di chi lo uccide o lo là prigioniero. I cavalli di posta non possono usarsi se non per l’utile dell’insurrezione. Gli ospedali, le chiese, le case d’asilo e d’educazione, le proprietà private, i mulini, le donne, i fanciulli, sono affidali all’onore dei cittadini. Gl impiegati c ufficiali Italiani che, proclamata l’insurrezione, continueranno a servire il nemico o ad esigere ed amministrare per conto del nemico, tradiscono il paese e sono rei di delitto capitale. Ogni tratto di paese stabilisca immediatamente e mantenga una catena di comunicazioni continue col paese vicino e coll’autorità insurrezionale la più vicina. Ogni uomo atto all’armi sia soldato dell’insurrezione; ogni donna, una sorella di carità per 1" insurrezione; ogni vecchio, ogni sacerdote, un apostolo dell’insurrezione; l’insurrezione sia, fino allo sterminio del nemico, la legge, la vita, il respiro d’ogni Lombardo. Levatevi tutti; vincerete in un attimo. Guerra corta, energica, universale; avrete pace tanto più rapidamente e durevole, ÌNon suoni che un grido : Guerra all’ Austria, e sovranità nazionale, La nazione detterà le leggi e dichiarerà le conseguenze della vittoria. Lombardi! Questa è guerra di popolo . . . Abitanti del Veneto! Voi avete conservato soli il fuoco sacro della indipendenza tra le vostre lagune: venite; operate, e ricongiungiamoci nella battaglia. Soldati lombardo-veneti! trapassale rapidi le frontiere che vi separano da dove i fratelli vostri combattono per voi, per le vostre case per la terra dove nasceste. Italiani quanti siete dall’Alpi al mare ! questa è guerra vostra, guerra di nazione: rovesciate gli ostacoli ed accorrete. Una fede, una patria una sola bandiera! Vogliale una volta, e siate grandi! Viva l’Italia! Val d’Intelvi, 29 ottobre 1848. Per la giunta centrale d’insurrezione GIUSEPPE MAZZINI. P. Bonetti, segretario. Da Livorno, il Garibaldi inviava il seguente indirizzo a’ popoli lombardi : » Ilo inteso il vostro grido, e sono con voi, volendo esser sempre tra uomini forti e generosi. E voi siete inoltre perseveranti. » Venuto in luogo meglio paralo a combattere fra cittadini di anima italianamente temprala come la vostra, io moverò dimani a raggiungervi; e la mia bandiera, clic voi conoscete, tra poco sventolerà nuovamente