4 Novembre. 3 C «M A ND O GENE ti AL E ORDINE DEL GIORNO. I Triumviri veneti conoscer fecero il giorno 2G al Generale in capo che era ormai tempo di lanciar sul nemico i difensori della Lacuna s e che con 1 esempio invogliassero gl’italiani a correre alle armi ’ La mattina del 27, avanti l’alba, il Generale, circondato dal suo stato maggiore, dalla lunetta N. 42 nel Forte di Marghera, osservava le mosse delle tre colonne le quali in lutto contenevano duemila baionette : que a di sinistra, di 4o0 uomini della quinta Legione Veneta, comandata da suo colonnello d Amigo, cd imbarcata su parecchi battelli, era pre- In3 rI,K,UC pi!'°f erc due scorridoie sotto gli ordini del comandante a divisione di S. Giorgio in Alga, capitano di fregala Basilisco in Fusiiuf01 C°n G 0,0 a,llgierie iacililar dovcva,1° Io sbarco de’nostri 11 colonnello aveva istruzioni di occupare quel posto e poscia dalla parte de la Boaria presso la «iu* di »lastre, servir Pqaal’riserva^ allac"* lonna del centro. Questa, di 900 uomini, comandala dal colonnello ì\Io randi c composta da’ volontarii Lombardi e Bolognesi, aveva il carico d sloggiare il nemico trincerato sulla strada ferrata, e quindi occupar di viva forza Mestre. La colonna di dritta, di 050 uomini, formala dal Bit taglione Italia Libera e Cacciatori Alto-Jieno, comandala dal colonnello Zambeccari forzar doveva, lungo l’argine angusto del canale di Mestre “"il. riei'ne case CSa ^ 0 lla «“*«> «*»«>UlÙ Già albeggiava; le piroghe verso Fasta# non avevano prtactaialo il fuoco, a cag.00 della nebbia, densa oltre Fusalo; I taalCER' SRÌTr.pcrlecolom!°did,iUi‘0dd■£££.*"u dall isola di Lido; ma ogni ulteriore ritardo sarebbe stato nocivo - uuindi isogno eseguire la mossa e dar principio agli assalti colia baionetta _ II nemico, forte di 2G00 uomini in tutta la linea ne aveva «lioo a*1^TTuo co* daHe^c ase ! * $CÌ pC“i da ““P0 C Cacciatori, pronti La colonna del centro fu arrestata da vivi fuochi di artiirlirris a; “ÌodS AUSt,'ÌaCÌ- I1Ge.neralfc in cal>o vi spedì il colonnello Ulloa capo dello sialo maggiore; egli si fece seguire da cento gendarmi di ri serva, e con questo aiuto riordinò e spinse a passo di cafLaAa coloin " h fori C pCn(;11'0 dei,)tro ,a Clllà. Arrestala una seconda volta, a mal-rado a ione resistenza che incontrò, e le gravi perdile sofferte procedi* olire „„ ¡¡C0’ doP° aver perduto parte delle sue artiglierie d’ilLdevisi dille ardili captano Sudori, ¡1 maggiore Bossaroll, ed il capitano Cattabene a scirri« * r {ei“er.lta> coa mi Pugn° di bravissimi Lombardi si diedero J»4fassr '• * '