Ì45 una legge elettorale per la scelta di essi; ina questa Ugge non sia col voto universale diretto, sola cosa su cui disaccordo coll’italianissimo Ministero toscano. » il voto universale diretto presuppone un’eguaglianza d’intelligenze, ciò eh’è un assurdo. » Noi ammettiamo un eguale diritto in tulli nella nomina dei deputati od in qualunque altra questione che sia d’interesse sociale; come ammettiamo, in diritto naturale, un’eguaglianza di diritti su tutte le cose; ma la semplice sufficienza del diritto naturale per regolare i diritti di tutti conformemente al principio, è impossibile, perchè fu d’uopo surrogarlo col diritto positivo, in fòrza del quale l’eguaglianza di diritto non consiste in altro che in un’eguaglianza di trattamento dinanzi la legge. » Così si dica delle intelligenze; le maggiori, hanno, concedetemi l’espressione, un jus quaesitufn sulle inferiori, per cui le prime debbono slare al di sopra delle seconde; ed è perciò che altra volta scriveva, che l’aristocrazia della nascita è il sostegno dei governi assoluti, quella dell’intelletto, dei governi liberali. » In diritto non si lede quindi quello delle intelligenze inferiori nel-l’assoggettarle alle intelligenze superiori. Ma per conoscere le vere intelligenze superiori, quelle di cui abbiamo noi di bisogno, fa mestieri procedere per gradi d’intelligenza. Ecco di donde sorge la necessaria legalità del voto universale indiretto. Il popolo potrà laeìLuente errare nella scelta deile capacità, ma sceglierà almeno alcune sufficienze, le quali sarà meno possibile che s’ingannino nella scelta delle capacità vere. » Ma, lasciala da un lato la questione, giudichi il nostro Governo provvisorio quale sia, in sua prudenza, più saggio consiglio; adotti quale crederà meglio o voto universale diretto, o voto universale indiretto, ma aderisca immediatamente al principio della proposta Costituente, riscontrando di proposito il Ministero toscano; sollecitandolo anzi a determinare il numero dei deputati da inviarsi alla stessa. » Sarà da questo Congresso che Italia riceverà la vila della propria indipendenza; sarà da questo che verrà regolato in seguito il modo della migliore sua futura esistenza. » Aw. MICHELE COSTI. 18 Novembre. , Mi. Aitili La centralizzazione, questo sistema di governo che distribuisce, ordina, subordina e regola i diversi servigi pubblici; clic stabilisce un punto centrale verso il quale tutto converge ed ha sfogo, dal quale emanano l’impulso e la direzione, — è l’unità del comando, e la potenza della disciplina. Questa leva è di una forza immensa. Essa distrugge le individualità, annichila le resistenze, lega ed assimila tutte le parti. Essa forma una grande nazione. Lo straniero comprende, apprezza ed ammira il sistema T. V. 10