481 18 Gennaio. Durante questa dimostrazione Manin allacciatosi alla finestra proferì queste parole: » Concittadini, amici, fratelli, prodi Veneziani. » Vi ringrazio di aver rammentato questo anniversario. E anniversario lieto, poiché or fa un anno la Provvidenza si è ricordata che qui esisteva un popolo schiavo che meritava di riacquistare la libertà. E per liberarlo, la Provvidenza acciecava l’Austria e le faceva credere che il suo dominio sarebbe assodato con le prigioni e con le leggi marziali. E cosi invece fu favorita la causa della libertà e questo popolo che or fa un anno era schiavo e creduto imbelle, oggi è un popolo forte, un popolo libero, un popolo sovrano. E la prigionia che oggi ricordate diede il grande insegnamento che beati son quelli che soffrono per la causa popolare e iniziò quella nobile gara di sagrifizii che ha reso voi popolo modello non pure in Italia, ma in Europa. Or ripetiamo quei gridi che nel 18 gennaio ebbero la causa prima, e proruppero nel 17 e nel 22 marzo: VIVA L’ITALIA — VIVA VENEZIA — VIVA SAN MARCO. » 18 Gennaio. PROTESTA dell emigrazione italiana per V invio forzalo di rappresentanti Lombardi-Veneti a Kremsier. » Essendo venuto a cognizione dell’emigrazione Lombardo-Veneta, che il plenipotenziario conte Monlccuccoli da disposizioni, perchè dalle provincie Lombardo-Venete siano inviati deputati a Kremsier per rappresentarle in relazione al Programma ministeriale dell’imperatore d Austria, che proclamò 1 integrità della monarchia; » Considerando che le provincie Lombardo-Venete sono occupate militarmente, e stanno sotto il regime arbitrario del giudizio statario, per cui non vi può essere libertà di voto; » Considerando che le nomine dei deputali al congresso centrale della monarchia, chiamali in seguito a quel Programma ministeriale, presuppone la conservazione dei rapporti di dipendenza dalla monarchia austriaca, rapporti che la Lombardia e la Venezia vogliono assolutamente infranti ; ». Considerando che tale è assolutamente il voto del popolo Lombardo-Veneto, che iniziò unanime questa guerra dell’ indipendenza nei giorni appunto che da Vienna era pervenuta la notizia delle pi ime con-cessioni costituzionali, il che dimostra il vero carattere essenzialmente nazionale della lotta impegnata per conquistare la nostra indipendenza; » Considerando che tanto più assurda sarebbe a ritenersi la nomina dei deputati a rappresentare i bisogni ed i voli delle provincie occupate; hi quanto che la nomina stessa sarebbe deferita alle Congregazioni provinciali. formate secondo il sistema austriaco anteriore alla rivoluzione, rifiutate dall’opinione pubblica del paese, c mancanti di mandato pei eleggere quei deputali; T. V. 31