490 sezione 4.% capo 30, titolo 80, libro 2 del penai Codice tulli coloro clic non obbediranno ai vostri nuovi ordinamenti. . f Smi Salirò ! ! !.. . Per quanto io sia avverso alla politica vostra, non V 0 1 torlo, o ministri, di credere die abbiate voluto con questa espressione arrogarvi di punire economicamente e senza forma di procedimento; io debbo questa giustizia alle intenzioni vostre: ma questa latale espressione trovasi pur troppo in tulle le antiche leggi di polizia, colle quali si toglievano i cittadini alla giurisdizione dei magistrati per sottoporli alla tortura dei commissari!'. Perchè dunque trovasi nella vostra legge questa clausola di odiosa rimembranza? i\on bastano, voi dite, le leggi esistenti a mantenere l'ordine pub-nco. Eppur gli articoli del codice che avete citati ( taccio dei decreti di po ìzia ) sono assai notevoli per severità di disposizioni e per lusso di carcere e di reclusione. lauto e ciò vero che, negli ultimi giorni di luglio, il deputato Sclo-pis, allora ministro di grazia e giustizia, presentava una legge alla Ca-mera per attenuare le troppo acerbe prescrizioni di questa parte del Codice penale. Ed una legge, che allora pareva troppo rigorosa, peccherà adesso di troppa mansuetudine, e non basterà più a contenere i malefici? J dunque vero che in pochi mesi abbiamo prodigiosamente retroceduto? ... (Bravo!) A che questa legge eccezionale? Ne avete voi bisogno? Se volete reprimere, sorvegliare, punire, non avete che a frugare nell’arsenale della vecchia polizia, e troverete quante leggi e quanti provvedimenti più sapete desiderare. Bla che parlo di leggi di polizia,? Voi avete il Codice che a tutto provvede, c questo provvede più del bisogno. Vi ha oggi qualche cittadino elle si renda colpevole? punitelo. Ve ne ha alcuno che svegli i so-spetti vostri ? Sorvegliatelo. Ve ne ha alcun altro sul quale pesino gravi indili ? Avvertitene i magistrali e fate procedere contro di esso. Bla, in nome dell'umanità e della giustizia, non accingetevi a leggi abbominevoli ci eccezione, le quali potrebbero un giorno convertirsi contro quelli medesimi che le hanno dettale. Ricordiamoci che i Blontagnardi erano condannati a morte dal tribunale rivoluzionario, che essi avevano inslituito contro i Girondini. Rammentiamo le ultime parole di Danton nella sua carcere: Questa legge, sciamava egli, che ingiustamente mi percuote, l’ho fatta io! (Sensazione.) Sotto il regno di Luigi Filippo, il ministero confinava a Chàlons gli emigrati dell Italia e della Polonia, gettando loro una quotidiana elemosina perche non morissero di fame. Così un re, che saliva in trono fra le barricate, così moslravasi benefico verso coloro, che credevano alla verità della sua Carla, alla reh-gione delle sue promesse, alla sincerità delle instituzioni sue! Nondimeno era francese il sacrificatore e le vittime erano italiane e polacche; qui invece si vedrebbero Italiani immolare Italiani: vittime e sacrificatore sarebbero lutti figliuoli di una stessa madre! E vi par tempo questo di allentare alla libertà dei cittadini?..-