406 voci inferme plaudenti: al ritorno, circa il mezzogiorno, uomini o muli o sbadigliatiti. 11 corteggio poi dei Cardinali è stalo ricevuto con liscili, urli e parole tenerissima ; ai cocchieri è stato detto — portateli a fiume — e simili antifone. Non altro; se è poco, pazienza: speriamo clic sia esordio e prefazione a feste più solenni. In Napoli non è più lecito aprir bocca e tirar il fiato. Se vero è clic là siansi fatti depositi d’armi, i mulintesionati non tarderanno moltissimo a fare un bel festone. Intanto Ferdinando trema, non esce di casa fino dal 15 maggio, nò ora più parla che con militari e spie. Cosi Ira rimorsi della coscienza, fra timori e paure e spaventi vive agitalo ed incanutendo il Bombardatole. A sua maggior sicurezza ogni giorno esiglia Siciliani clic qui vengono a ricovrarsi, qui nido di tradimenti, in cui si cova quanto mal per lo mondo Italiano oggi si spande. Lettere di Palermo dei 29 dello scorso dicono della tranquillità e dell’ordine sommo che regna in tutta Sicilia: là sono pronti al combattimento 20,000 uomini di armata regolare, comandata da buoni ufficiali francesi. Sonovi di più 20,000 di squadre armate di tromboni, condotte da Siciliani. E le guardie nazionali tutte mobilizzate si esercitano del continuo nelle armi. Non basta: tra breve, nella acque di Sicilia, giungeranno sei grosse fregate a vapore comperale dalla Sicilia e bene armate e comandale da ufficiali inglesi. Non basta: forse oggi stesso in Palermo saranno giunti due v apori, carichi di cannoni e munizioni tolte dagli arsenali di Francia. E già in Sicilia cannoni non mancano: giorni sono a Catania se ne trovarono 52 sepolti al tempo del dominio spaglinolo, altri 74 sepolti erano pure in Trapani ec. ec. Poi fucili venuti dall’estero, poi là fabbricati se ne sono senza fine — Mai più regnerà la razza Borbonica in Sicilia. Le finanze siciliane sono ricchissime : un prestito di un milione e . mezzo di onze (un’onza è di 24 paoli romani) è stato fatto alla Sicilia da una società francese, prestilo assicurato sui beni della corona che tro-vansi in Sicilia, sui beni de’Gesuiti e dei Ugolini. Sono inoltre ricche di un milione e mezzo di carta monetata sugli altri beni ecclesiastici. Ag-giungansi gli argenti delle chiese c le gemme preziose spese per moneta c per pegni all’estero. A fare il popolo più interessalo alla rivoluzione ed alla guerra la tassa macinalo è stata tolta del lutto, e così il popolo lieto si vive e contento e pronto alla guerra contro il suo tiranno — Se in brevi giorni il figlio di Carlo Alberto non accetterà definitivamente la corona di Sicilia, prima del finire del mese in Sicilia si sarà gridato — Viva la Repubblica — L’Inghilterra spinge il Re nominato ad accettare la corona, e la Francia ad una Repubblica, che sarebbe torse generatrice di altre sorelle in Italia. 43 Novembre. Ecco un priora Ito veramente italiano, del nuovo ministero toscano, c che noi riproduciamo non sappiamo se più tocchi d’ammirazione o gratitudine, e come Italiani, c come Veneziani: