46 burchi, ch’crano in potere del nemico, sotto la custodia di un picchetto di soldati : « Il giorno 23 ottobre, il marinaio di seconda classe Giuseppe Poli, distaccalo in servizio con un sandolo armato di schioppone nelle valli conterminanti colla tcrraferma, mi rese avvertilo che gli Austriaci, di guardia alla Morosina, tenevano in una cavana tre burchi di grossa portata , alla custodia dei (piali mantenevano un picchetto di soldati. « Gli ordinai tosto che nella notte mettesse in opera ogni mezzo per impadronirsene, od almeno ridurli in istalo da non poter servire all’inimico. La notte del 24, il Poli si avvicinava a terra con tutta precauzione, lavorilo dal tempo burrascoso, entrava nella cavana, tagliava le cime, che tenevano i burchi legali a terra, che, trasportali dalla corrente, vennero gettali nelle vicine barene, dalle quali si ritrassero, e senza danno si rimorchiarono in Chioggia. « Porlo pertanto a conoscenza di codesto Comando generale tale ben condotta operazione del marinaio Poli, per non lasciar trascorrere nessuna azione meritevole di encomio, latta da individui appartenenti al corpo della veneta Marina, per quelle disposizioni di cui lo credesse meritevole. » Questo bravo marinaio sarà, colla data primo novembre, promosso a marinaio di prima classe. Le Direzioni ed Intendenze dell’ Arsenale somministreranno al Comando del terzo circondario gli oggetti occorrenti per la riparazione dei burchi, secondo le quietanze approvale e rimesse b. m. alla Direzione dei movimenti. Sotl. MILANOPULO Costro-ahmiraglio. 5 Novembre. Torino 28 ottobre. Al Direttore della Concordia} Alla sua cortesia mi afiido, perchè sia al più presto inserita nel pregialo suo loglio questa memoria della Consulta lombarda al governo di Sua Maestà, che ho l’onore d’inviarle. li, anticipando le grazie mie, mi pregio ripetermi con ossequio cordiale. Torino, 27 ottobre 4848. Achille Mauri, seg. della Consulta lombarda. La Consulta lombarda, con la sua memoria 9 settembre, chiedeva che le fossero comunicate le basi della mediazione anglo-lrancese già accettale, per quanto dicevasi, dal governo del re. La richiesta non era secondata, allegando il governo deire, nella sua Nota dello dello stesso mese, l’obbligo che lo vincolava alla più stretta riserva sopra una materia’. intorno alla quale i gabinetti di Londra e di Parigi tennero il più stretto segreto verso il Parlamento e VAssemblea nazionale. Non aequietavasi la Consulta a cosili atta risposta, e con altra memoria del giorno 10, premesso che l’esempio addotto del Parlamento e