572 na di legare, ecco il vero uso di un’arma che la mano di Dio vi trasmette. Noi non abbiano nulla di comune con simili mostri : la nostra causa è tutta estranea al diritto sacro : noi trattiamo di Governo, di interessi esplicitamente mondani, di gabelle, di milizia, di leggi, di giustizia, di tribunali. Che ha da fare tuttociò colla vostra religione? Che andate voi confondendo il diritto divino coll’umano? Credete forse di spaventare le anime? Oh sacerdoti, disingannatevi: il mondo non è più una famiglia di ciechi : non è più il tempo in cui bastava pronunziare scomunica, per fare inorridire: oggi la ragione sta nel posto del fanatismo, e non s’inganna più il prossimo, in nome di Dio. Badate bene, abusando voi di un arme che deesi adoperare con la più riguardosa parsimonia, la spezzate voi stessi, e in luogo di ferire le teste minacciate, vi bruciate la mano che la tratta, e quel eh’è peggio correte pericolo d’incontrare quella derisione che nasce bene spesso dal-l’impotenza quando agonizzando minaccia. Non sarebbe la prima volta che lo spirito del ridicolo entrerebbe a soffocare l’ultimo resto del rispetto. Sacerdoti, lo ripeto, fate senno, pria d’oltraggiare i popoli: non si parla ad essi col tuono della prepotenza, non si trattano come vilissimo armento, come schiavi della superstizione. Il tempo c il maestro degli uomini, la educazione dello spirito conta già secoli, e alle tenebre dell’ignoranza è successa la scuola della ragione. Guai a voi se vorrete sconoscerla!