\ 53 fare dinanzi a voi: non potrebbe esservi per l’Italia pacificazione vera, senz'affrancamento. (Numerosi segni d’adesione.) . . Noi assistiamo, cittadini, a un grande spettacolo. 11 inondo e, m questo momento, in un tempo di crisi e di trasformazione. L)a per tut o, il principio delle sovranità nazionali, principio che noi primi abbiam posto, tende a divenire la regola universale e delle Costituzioni interne degli stati e delle loro relazioni fra essi. La Francia dee aiutare tale trasformazione, ma dee e può farlo per vie pacifiche. Tal è I impresa gloriosa, che sembra essere riserbata alla nostra patria, e eh eha sapra certo compiere con 1’ aiuto degli altri popoli. Il dico con fiducia: a malgrado del turbamento profondo, che agita una gran parte dell’Europa, e che, per F utile di tutti, comanda un'estrema prudenza, mai, dalla rivoluzione di febbraio in qua, le nostre relazioni esterne, non furono più soddisfacenti. La Prussia, giusta i consigli benevoli che le abbiamo dati, ha assicuralo con un volo legislativo, i’ esistenza separata ed indipendente del granducato di Posen. Una differenza, che minacciava di turbare per lungo tempo la Ger-raania e l’Europa, era insorta riguardo il possedimento dei ducalo di Schleswig. In grazia de’nostri buoni ufiicii a favore d un antico e fedele alleato, questa differenza sta ormai per essere composta in modo onorevole per le parti belligeranti e consentaneo all’interesse delle popolazioni involte nella contesa. In Sicilia, interponendoci a nome delle leggi dell umanità, abbiamo arrestato i progressi d’una guerra civile, che, prolungandosi, avrebbe gettato nel cuore dei Siciliani germi d’ odio e di vendetta tali, che i mantenimento della Sicilia nella famiglia italiana sarebbe, presto o tardi, divenuto impossibile. Sono ancora aperte le pratiche su questo parlicouiii, ed abbiam ragione d’attenderne pronte e felici risultanze. Riguardo alla Germania, non abbiamo avuto se non a seguire le nostre proprie inspirazioni, conformi al desiderio da voi manifestato, per mantenere vincoli di fratellanza con popoli, che camminano a fianco nostro nelle vie democratiche. Da questa parte, la forma delle nostre relazioni diplomatiche rimase incerta, perchè la Germania non potè ancora stanziare la sua Costituzione diffmiliva; ma tali relazioni sono pur tuttavia lauto amichevoli, quanto è permesso bramare. . Nell’alta Italia, alfine, ove si agita la questione più delicata, lo scioglimento delle difficoltà non ha potuto, come poc’ anzi diceva, essere ancora conseguito, a motivo dell’insurrezione di Vienna; insurrezione, di cui solamente in questo punto abbiamo saputo i risanamenti. Ma quel che posso dirvi è che abbiamo trovalo, fino al presente, nelle potenze fra cui si tratta di ripristinare la pace, disposizioni tanto concilianti quanto si poteva sperare; nelle popolazioni, un patriottismo ed un buon senso politico, di cui non si potrebbe di soverchio lodarle, e nella potenza, entrata con noi nella mediazione, un concorso, la cui fermezza e la lealtà non si sono giammai smentile. Abbiamo dunque più che mai la speranza, direi quasi la certezza, di riuscire con mezzi di conciliazione allo scopo, che desideriamo per