424 i/ADRIATICO I/on. Barzilai però, nel discorso tenuto alla Camera il i° dicembre 1908 sempre a proposito dell’annessione, aveva sostenuto la tesi che se l’Austria aveva abbandonato il Sangiaccato, l’aveva fatto nel proprio interesse. Citava quindi l’autorità del Tagespost di Graz (il quale in un articolo d’un’alta personalità militare dimostrava la nullità della posizione austriaca in quella provincia, perchè sfavorevolissima come luogo di concentrazione di milizie e quasi senza strade carreggiabili) ; e faceva comprendere che, col possesso definitivo della Bosnia, l’Austria si sarebbe militarmente rafforzata in questo paese, dal quale eventualmente avrebbe iniziato gli attacchi contro le nazionalità balcaniche nemiche e ripresa l’espansione verso l’Adriatico e l’Egeo. Concludeva l’on. deputato di Roma, affermando che fin tanto che il governo di Vienna non abbandonava l’idea di costruire la ferrovia di Mitrovitza e continuava ad annunciare che i lavori preparatori erano già compiuti, la marcia su Salonicco non veniva fermata ma soltanto ritardata. « Con o senza il Sangiaccato di Novi Bazar, quando l’Austria credesse di portare questo supremo turbamento aH’equilibrio della penisola balcanica e dell’Oriente europeo, essa saprebbe d’aver nemica la Serbia; e in quel giorno, con molti chilometri di strada risparmiati, violando la neutralità della Serbia, andrebbe verso il canale di Otranto, verso l’Albania, verso la Macedonia, verso il Pireo, senza bisogno del simbolico