il ministro protestandosi amico dell' ordine, presenta un progetto di legge perchè gl Italiani delle provincie unite ma non soggette allo Statuto sardo, dimoranti nei regii stati, debbano, entro due giorni dalla pubblicazione della legge, presentarsi all autorità locale di sicurezza pubblica, per dami il loio nome e giustificare i mezzi di loro sussistenza, assegnando a ehi non potesse giustificarli, alcuni luoghi di deposito. 7 Novembre. Torino i. ottobre La Gazzetta Piemontese pubblica il seguente decreto: Carlo Alberto ec. Abbiamo proposto, le Camere hanno adottato, e noi abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto segue: Ai ticolo primo. Sara prelevato il contingente di tredicimila uomini sui nazionali degli antichi stati di terraferma, nati nel decorso deiranno 1829, per essere arrotati jiell’esercito, giusta le discipline stabilite dal regio editto 16 dicembre 1837 ed annessovi Regolamento generale, non che dai provvedimenti successivi, e ciò oltre ad una leva d’uomini proporzionalmente corrispondente nelle altre provincie, non attualmente occupate dal nemico. I ei la Sardegna si supplirà ancora questa volta secondo proporzione con arrolamenti volontarie Articolo secondo. Sarà parimenti prelevato un contingente suppletivo di mille uomini sulla classe 1828. II nostro ministro segretario di stato per gli affari di guerra e manna è incaricato dell’esecuzione della presente legge. Dato in Torino addi 17 ottobre 1848. CARLO ALBERTO. (Seguono le sottoscrizioni dei ministri.) 1 f-}1 Opinione di Torino, del 1. novembre, dice: a Possiamo assicurare la Gazzetta di Milano> dietro il testimonio degli stessi nostri occhi che ,cn una frotta di usseri ungheresi si presentò al nostro Commissarialo di guerra, ove furono ricevuti ed inscritti nella nostra cavalleria. Parlammo con loro, c ci accertarono che tutti gli usseri diserterebbero in corpo se potessero. » 1 5 PARLAMENTO PIEMONTESE. Ceco l’indirizzo, presentalo dai Lombardi alla Camera dei deputati cu ieri accennalo nella relazione di essa. ..." Quando 8li scorsi giorni in codesto illustre Parlamento si agitava quell ardente questione, da cui dipendono le sorti di tanta parte d’Italia una parola aspettavasi che soia avrebbe risposto al pensiero e al sentimento nazionale: quella sola parola aspettavano e speravano i profughi,