297 13 Dicembre. In seguito all’Indirizzo 22 novembre pr. pass, il cittadino Demetrio Mircovich Presidente del Comitato di Mirano, ha innalzato anche il seguente al Governo provvisorio di Venezia, egualmente firmato da parecchi membri dei Comitati delle provincie, e da altri cittadini colpiti dalla barbara legge Radetztfitjancij e ciò come prova che i reclamanti non mancano in niuna forma al sacro dovere di giovare agli oppressi fratelli. Venezia 3 dicembre -1848. AL PRESIDENTE DEL GOVERNO PROVVISORIO DI VENEZIA. L’intimo e leale nostro convincimento che il Governo di Venezia abbia a cuore la tristissima condizione delle Venete provincie, e niuna misura trascuri che ad esse possa tornare di giovamento, o almen di sollievo, ci conduce alla certezza che il Governo abbia ritenuto che la tassa di guerra ordinala dal maresciallo Radetzky si soffermasse nei limiti di semplice minaccia. Che altrimenti senz’uopo nemmeno della Istanza che fino dal 22 del mese spirato gli abbiamo avvanzala, il Governo per impulso del cuore, e per alto di stretta giustizia avrebbe emanalo il Decreto che per noi s’invocava. Egli è per tale fiducia, che ritorniamo a Voi, cittadino Presidente, onde larvi conoscere che pur troppo quella legge è vicina al suo effetto, in quantochè nella provincia di Treviso furono ordinati gli elenchi di lutti gl’individui che presero parte alla santa rivoluzione, elenchi che a cura del segretario di Finanza Tscheitscher si vanno compilando — e nella provincia di Padova parecchi Commissari ebbero eguale incarico, e si occupano della esecuzione — e cosi nella provincia di Belluno. Questi fatti, della cui verità noi ci facciamo mallevadori, congiunti a quelli ben notivi della non meno sciagurata Lombardia, ci dispensano da nuova preghiera, e ci assicurano dell’immediato ascolto alla nostra domanda. Ciò non pertanto, noi ci troviamo nell’obbligo, cittadino Presidente, di porvi dinanzi alcune considerazioni: 1. La legge Radetzkyana oltre i membri dei cessati Governi e Comitali, comprende anche qualsiasi individuo che alla rivoluzione concorse con mezzi materiali e intellettuali: essa quindi ha uno spazio ragguardevole, una larghissima estensione: essa pesa forse su tutti quelli che posseggono qualche cosa. E ciò noi diciamo con patriottica esultanza, perchè molti furono, anzi moltissimi, i benemeriti che promossero, dircs-8ero, e sostennero la benedetta causa della nostra Indipendenza. Dal che ne consegue che la misura di umanità e di giustizia che noi provochiamo, non mira già a poche individualità, ma tende assolutamente a riparare oo generale eccidio delle abbastanza oppresse e desolate provincie. 2. Due sono gii scopi della legge suddetta: il piamo d’impoverire f:’iti quelli che hanno sostanze proprie: il secondo di distribuire una piccola parte delle derubate sostanze a favore degli artieri, e dei villici, che il generoso saccheggiatore riguarda come innocenti vittime della nostra ribellione. Ora chi ci risponde che le tarde vessazioni e le quotidiane