I fendere la santa sua Chiesa da ogni assalto, e si degni di guardarci c proteggerci propiziamente la Sionnc, c richiamare tutti i principi e popoli alla pace ed alla concordia desiderata. —sagap— I Dicembre. INDIRIZZO AL PAPA dei rappresentanti de Governi provvisori di Lombardia, Venezia e Sicilia nel successivo dì 30 aprite. Beatissimo Padre! Un dolore profondo è piombalo nel cuore di lutti i buoni Italiani, tigli vostri, leggendo l’allocuzione dalla Santità vostra pronunciala nel Concistoro d’ieri, per le interpretazioni che la malignità e l’ignoranza possono darle e le danno. Vi è già chi crede sia quella una prova che la Santità Vostra veda con occhio indifferente parte di questa bella ed infelice Italia calpestata dallo straniero. V’ è chi crede leggere in essa una condanna a quel concorde e santo slancio, pel quale i popoli oppressi d’Italia hanno sotto il ferreo giogo della tirannia riconquistata quella libertà, che Dio iacea diritto e dovere di lutti gli uomini. No, Beatissimo Padre! il vostro santo animo è oramai troppo nolo all’Italia, all’Europa, al mondo, perchè i figli vostri possano credere quelle interpretazioni in armonia coi sentimenti del vostro cuore, nel «piale si concentrano e sono vivi i sentimenti di tutti coloro che credono nella potenza del diritto e maledicono alla ragione della forza, di tulli coloro che amano gli oppressi e combattono gli oppressori. No, Beatissimo Padre! voi più di tutti sapete, come le nazionalità sono opera di Dio e non degli uomini, come viola le divine leggi chi viola questi decreti della Provvidenza, come è diritto sacro ed imprescrittibile degl’ Italiani di risorgere Italiani. Voi, o Beatissimo Padre, benediceste l’Italia, e la vostra sacra parola fu sollievo agli oppressi, sgomento agli oppressori e circondò di un’aureola celeste la bandiera della nostra nazionalità, per la quale tanti illustri han sospirato, tanti infelici hanno pianto, tanti prodi hanno versato il loro sangue. No, Beatissimo Padre! voi non potete vedere con indifferenza 1’ aquila ingorda divorare la bella cd infelice Lombardia, e l’augusta e veneranda Venezia, e minacciare D Italia tutta dalle Alpi al Lilibeo. No, voi non potete vedere con indifferenza gl’ inermi macellati, le donne vituperate, i prigionieri arsi nei f°rni, i fanciulli infilzati sulle baionette e sbattuti sui ripari sotto gli ocelli delle madri, i villaggi incendiati e saccheggiati. No, voi non potete vedere con indifferenza rinnovate nelle belle e civili contrade Italiane le strabi di Gallizia, di che il mondo inorridì. Il vostro cuore paterno dev’essere profondamente commosso e lacerato. Voi non potete che alzare le braccia al cielo ed invocare da Dio la vittoria sulle armi dei vostri f'S1'? i quali combattono, non per conquistare le terre altrui, non per vendersi servi i propini fratelli, ma per difendere vita, averi, onore, per l,,nctlersi in possesso di quel patrimonio, che ad essi largì la Provvidenza,