G Novembre. V ** 00 NOTIZIE DI TERRAFERMA. In Padova circola a stampa, il seguente indirizzo: AI POPOLI DEL PADOVANO. Padova, nei giorni in cui la vera grandezza di Roma cominciò A decadere e si diede un padrone, fu grande e mandò una luce attraverso qut'lla (Osca tristizia dei tempi, a fare fede al mondo di'essa era la sorella primogenita di Roma stessa. La città d Antenore nel medio evo diede il segnale della libertà italiana, irrompendo la prima conira il feroce Barbarossa e, presa d’àssalto la fortissima rocéa di Pendice, Cacciò lo straniero. Popoli del Padovano! L’ora della redenzione italiana è suonata: i nemici sono gli stessi; voi mostratevi degni de’padri vostri, e l’Italia non abbia mai a dire: Padova fu minore di sè stessa. G Notembré. Torino 28 oilobre„ L’Opinione esorta con le seguenti ragioni il ministero alla guerra, trovandoci il momento opportuno: « Il ministero ha ragione quando dice ehe, per fare la guerra,, si dee lasciare a lui la scelta dell’opportunità. Senza ledere questo suo diri Iloj noi ci aggiungiamo coi più i quali pensano che il momento non potrebb’essere più opportuno. L’Austria è sconvolta da capo a fondoj e le agitazioni civili la strascinano sempre più verso un clamoroso fallimento finanziario. Il deputato Dilcwski annunciava ni Parlamento che le cedole del Banco superano di nove volte il suo tondo capitale; dal che si può vedere quanto poco siano sinceri i rendiconti di quel Banco. Eppure l'immenso deficit costrinse il Parlamento a votare al ministero un nuovo prestito di 20 milioni di fiorini (52 milioni di franchi) per trovare i quali bisogna emettere nuove cedole in corso: a Ual c*lc si può dire che quell’impero viva di carta monetata; ma, oltreché è esso un assai cattivo alimento,, gl’irrimediabili errori del suo governo lo strascinano al precipizio; Le provincic sono sossopra; tutti comandano, diceva un giornale, e il solo imperatore è servo; Jellacic. cacciato dall* Ungheria colla perdita di due generali e di una metà del suo esercito^ sta ora sotto le mura di Vienna; ma quand’anco sia vinel-t°nv quand’anco Vienna sia bombardata c soggiogata dalla forza, la condizione disordinata delle cose non muta di un pelo; se anche non peggiora. I Magiari sono trionfanti; essi richiamano le loro truppe dal-italia3 e le richiamano con leggi, clic i Tedeschi paragonano alle sentenze della misteriosa e formidabile Camera nemica. E già in Italia gli Ungheresi o tumultuano o disertano in massa o aspettano l’occasione di disertare; quindi Radetzky va a perdere la migliore sua cavalleria e i più Prodi suoi granatieri; i Croati sono inquieti e sfiduciati; l’insurrezione magge sotterranea nella Lombardia e minaccia una esplosione spavente-’'ole. Sta in noi di profittarne;