GRECI E ROMANI 79 aiutare militarmente le città greche dell’Adriatico contro l’avventuriero Cleonimo (*). Conquistata l’Italia centrale, Roma popolò di colonie la riva o vi restaurò le antiche : in Sena gallica (289 a. C.), Hadria nei Piceni (289), Ariminum (268), Firmum (264), Castrum novum (264), Brun-disium (244) si stabili il nuovo dominio, subentrando alla decadente egemonia greco-siracusana. Nel seguente secolo proseguiva sul medesimo lido l’iniziata opera colonizzatrice; e le comunità marittime, a differenza di quelle interne che venivano trattate col diritto latino (sine suffragio), ricevevano un trattamento privilegiato con l’ottenere la piena cittadinanza romana (cum suffragio). Ho già accennato, parlando dei Greci, a Pirro ed alla guerra tarentina. Era naturale che il Mezzodì della Penisola, dove ancora brillavano gli ultimi splendori della civiltà e prosperità italiota, non vedesse di buon occhio l’espansione di Roma, che ancora durante la lotta con i Sanniti avea fondato Lucerà (314 a. C.) e Venosa (291 a. C.), mostrando di tendere più a sud. Ma nel tempo stesso Taranto, il centro più cospicuo sull’ionio, ostentava un certo disprezzo verso la potenza di Roma, vittima in ciò della propria ambizione che lo rese imprudente e provocatore. (x) Pais, Intorno alle più antiche relazioni fra Roma e Atene. Roma, 1906.