479 borrito straniero, cd accorsero più c più volte colle armi a respingete i replicali tentativi di una novella invasione, possono ben meritare di essere con onore ricordati nella grande famiglia Italiana. Se il giogo dell’Austria tolse qualunque importanza a questa citta, clic conta pure oltre trentamila abitanti, è giusto di’Ella sorga una volta a nuova vita, e mostri che i suoi figli non sono altrimenti un branco di pescatori, che pensino soltanto alla rete ed all’amo, ma sono veri Italiani, che sentono vivamente l’amore di patria, ed hanno la decisa volontà di propugnare con ogni genere di sforzi e di sacrifizj la santa causa della noslia ìige-ncrazione. — 11 Circolo di Chioggia è democratico, eminentemente democratico, e con questa divisa si reputa degno di figurare fra gli altri Circoli d’Italia, perchè dall’azione del popolo soltanto, e non alliimcnli, può l’Italia aspettare la sospirata sua indipendenza. Chioggia 7 gennaio 4849. Viva l'Italia libera ed usa! Pel Comitato Direttore DOMENICO Dott. RENIER — Ab. ZENNARO — Aw. Dolt. D’ANGELO. 48 Gennaio. Sotto il regime dell’Austria nulla gravava tanto, dopo la soggezione straniera, a’militi della Marina e agli addetti all’Arsenale di Venezia, quanto la povertà delle nostre forze marittime, e lo scarso lavoro nei cantieri, dove l’opera fervè instancabile per tanti secoli a costruir quelle navi clic riedevano da'mari solcati, onuste di orientali ricchezze, li ulto della vittoria e del sangue onoratamente per la patria versato. E adesso, che le poche forze di allora in massima parte sono dall’inimico possedute n’è più vivo il rammarico, che alla commossione e al bollore degli animi de’ veneti soldati di mare, mal corrispondono in tanto pericolo della patria loro i mezzi di guerra, i quali, piuttosto che alla sola difesa, vorrebbero destinati ad attaccare, a combattere, a debellare l’insolente straniero. E poiché oggigiorno in Italia questo caldo sentire della patria va giudicalo non dalla pompa delle frasi, ma dal valore de fatti, quello che si sono prefissi gli addetti alla Marina, è tale dimostrazione da non lasciare equivoco per certo il nobile sentimento che li anima. Noi intendiamo dire della colletta da essi aperta, proponente il maggiore di artiglieria Marchesi, per l’acquisto di un grande piroscafo da guerra. Quantunque Venezia sia esausta di forze pecuniarie per le continue oblazioni sull’aitar della patria, ebbero essi però tanta fede da credere che i cittadini corrisponderebbero anche a questo invito, stimolati dal loro esempio. Nè s’ingannarono. Già a quest’ora (in due soli giorni) il prodotto è tale, che lascia lusinga che avrà pronto effetto una proposta, che parve toccar l’impossibile. Niun cittadino, che si sappia, osò negare il suo obolo alla Commissione raccoglitrice, e nessuno glielo negherà. Il nuovo piroscafo da guerra assumerà il nome di Venezia; questo nome, a cui tutto ornai vogliamo sacrificare, perchè Italia possa un giorno nuovamente vantarsene.