462 deputati, netto così coni’essi vi chiesero? Perchè col cappel rabbassalo e il feltro ai piedi, gira e ci spia dalle nostre montagne e va restringendo l’insidioso suo circolo il sanguinario vicino 1 perchè ci empite di lui? Una voce ci è giunta, ma crediam non sia vera; una voce che direbbe il sacrilegio politico sulla nostra patria già consumato. Ministri, badate ! Noi non abbiamo figurato per anche tra gli austriaci battaglioni, la guerra civile dell’impero non ci spruzzò del suo sangue, e questo è a noi fausto pensiero; ma i Dalmati spianan sicuri il moschetto e accelerali tra i pericoli il passo come altro uomo qualunque. Da uno scoglio ad un altro, da un dirupo ad un altro dirupo battiamo per l’immenso aere le palme sonanti, leviamo dal petto poderoso i nostri gridi, c dalla vasta marina ai monti altissimi s’alza come aquila e scende come torrente 1’avvalorato pensiero di lutti. Così, miei Dalmati, pensando a voi altri, mi dettava il cuore. Oh unitevi tutti! oh, se l’insidia dei prepotenti vi fa oggi risuonar da vicino la sua maglia di ferro, non s’attraversi almeno dei vostri destini niuna ombra di male che provenga da voi. Se l’immensa sventura di una gente che amo come l’anima mia non mi tenesse occupalo di lei, a voi, a voi soli darci il pensiero e i dolori e la vita. Ma tutto nel cuor mio incatena un vincolo unico; c nell’ore che affrettano, sento in un cantico solo annunziata la gioia di tutti. Raccoglietevi insieme, sopra un foglio scrivete. « Ministri di Vienna, noi resterem Dalmati in eterno ! » e quanti siete, vecchi, donne, fanciulli, poveri e ricchi, sottoscrivete o fate soscrivere, e la solenne vostra volontà rechino a Vienna i vescovi e i patriarchi del vostro paese. Unitevi insieme, noveratevi l’un l’altro, baciatevi in volto coll’ardor di recenti legioni, e custodite la vostra Dalmazia. Lì dormono nel Signore le vostre madri; non permettete, o fratelli, che i lor sonni sieno turbati dal passo d’uomini nuovi. — Oh morire, morir prima mille volle, che perder la patria. 45 Gennaio. IL GOVERNO PROVVISORIO DI VENEZIA AL MUNICIPIO DI VENEZIA Allorquando il Consiglio Comunale mostrò il desiderio che all’ attuale Comitato di Finanze fossero aggiunti due nuovi individui, dei quali l’uno fosse possidente, l’altro negoziante, il Governo ha trovato che se il Consiglio non poteva limitare ai Ministri responsabili il diritto alla libera sciolta dei loro impiegati, potevano tuttavia essere addottati altri provvedimenti che valessero a porre in piena luce la regolarità e il buono andamento dell’amministrazione, ad onta delle tante gravissime difficoltà che si dovettero superare. 11 Governo adunque accondiscese in massima a creare un Consiglio di Finanza e Commercio composto di tre individui, la cui attribuzione dovrebbe essere quella di esaminare liberamente tutta