U(j francese : i grandi siali di Europa vogliono modellarsi secondo la nostra immagine. li sogno dell’Italia è l’unità; ma Milano c Roma, Napoli e Firenze, Genova e Venezia, Parma e Torino, Palermo e Bologna hanno una personalità distinta, interessi diversi, pretese differenti. Vi sono molli principi, non vi è un capo; vi sono mille braccia, non \i è una testa; vi sono cento città, non vi è una capitale. Anche il sogno deH’Allemagna è l’unità. Ma V Austria, questa antica fortezza delle dottrine cattoliche, può essa fondersi colla Prussia, nuova soddisfazione data al protestantismo nell’ultimo secolo? Le città libere, le città commerciali possono esse associarsi alle sovranità aristocratiche 0 militari? La Dieta di Francoforte è una teoria del professorato tedesco. Quel saggio politico resterà un dogma speculativo. Donde deriva la forza apparente della Russia? Dal doppio potere religioso e civile dell’autocrata che la governa. Nicola Paulovvich è papa ed imperatore; egli è capo civile, capo militare, capo religioso. Ma se l’autorità è una, il territorio non è uno. E non lo può essere, perchè come assimilare tante provincie, disgregate dai costumi, dagli usi, dalle abitudini, dalla lingua e più ancora dalla distanza eh» le separa? — Glie sorga un rappresentante di quelle nazionalità assopite, che le idee moderne caccino il loro cuneo irresistibile in quel barbaro granito, e la rupe scoppierà da cento parli! L’Irlanda indebolisce l’Inghilterra. La Spagna ha le sue provincie, 1 suoi privilegi, le sue montagne. La Francia sola possiede la centralizzazione. Tutti i suoi abitanti parlano la stessa lingua, hanno le stesse leggi, gli stessi diritti, gli stessi doveri. Tale è la sua popolazione, tale il suo territorio. Ov’ò la Normandia? ov’è la P>rettagna? ov’è la Provenza? ov’è la Guienna? Questi stati nello stato sono scomparsi; non vi sono più grandi individualità, non vi sotto che comuni ristrette. Tutti i dipartimenti formano la Francia, Parigi ne è la capitale e tale è la fòrza di questa centralizzazione, che Parigi eli’è la testa reale delle nostre comuni, è la lesta intellettuale del mondo. Ma Parigi è la Francia. — Parigi non è la Francia, ma Parigi ne è la testa ed ecco perchè la Francia è forte. Se Lione, Bordeaux, Nantes, Marsiglia, Rouen, Lilla elevassero pretese di rivalità, la Francia discenderebbe ai rango dell’Italia. Ma Parigi assorbe tutto; sembra clic la Francia travagli, produca, e paghi le imposte per Parigi. — Parigi non assorbe, esso acquista, esso consuma; esso non inghiotte, ma segna i valori; esso non si appropria le imposte, ma le centralizza per- distribuirle in una maniera utile c feconda in un esercito di funzionarli militari e civili, in un piano generale di pubblici servigi. Allorché si esamina accuratamente il sistema di centralizzazione francese, non si lascia di ammirarlo. Con la centralizzazione, una spesa locale non è autorizzala che a condizione di essere utile; una contribuzione locale non è imposta che allorquando non è un carico troppo forte per le possibilità attuali della comune c la riserva ulteriore del paese.