294 ch’ora in poi si devono recare i rappresentanti di tutta 1 Italia, è là clic si devono decidere i destini della penisola. Due fatti immensi appaiono a quest’ora sull’orizzonte: il cristianesimo torna ad essere una religione, e l’Italia una nazione. LA REPUBBLICA ED IL PAPATO. La Repubblica moderna non è come le repubbliche di Atene, di Sparta o di Roma, fondata sul principio della schiantò all’interno, sul diritto di conquista al di fuori. La Repubblica lrancese ha la sua sorgente nell’idea cristiana, essa proclama la Libertà, l’Eguaglianza e la Fratellanza, come il cristianesimo; la repubblica non vuol più nè materiale, nè spirituale servaggio. Essa non vuole più il prepotente abuso dell uomo sovra l’allr’uomo sotto qualsiasi forma si manifesti. La repubblica è la negazione del potere brutale di Cesare, che glorificò il Cristo sul Golgota, e die croceiigge ancora il popolo colla guerra e col pauperismo. La Repubblica francese non può dunque, senza mancare al suo principio, sostenere il potere temporale del papato romano; ma ella deve distinguere profondamente in questa istituzione, quello che avevano insieme confuso l’ignoranza e la barbarie del medio evo. fiel papato romano, come fu stabilito al medio evo e come esiste ancora oggidì, v’è lo spirito di Cristo e il corpo di Cesare. È un amalgama di due elementi eterogenei, di due principi! di opposta natura. Fin da quando fu realizzato questo mostruoso amalgama, l’esperienza dimostra che lo spirilo del Cristo fu impotente a trasformare ed a rigenerare il corpo di Cesare. Il principio spirituale e paterno s’estinsc nel materialismo monarchico: il lusso della corte, il machiavellismo regio, ed il nepotismo s’impadronirono anche del Vaticano; in mezzo alle rivoluzioni, in mezzo alle crisi politiche e sociali, il papa non sapeva se gli convenisse agire come padre spirituale e capo della cattolicità, o come sovrano monarchico e temporale degli Stali romani. Di qui le perpetue incertezze, le lotte e le guerre, che da otto secoli riempiono la Storia dell’Italia, della Germania e dell’Europa intiera. Come potevano i popoli conservare per questo papato misto a tutte le ambizioni mondane, quella considerazione, che avrebbe dovuto iar la sua forza? Come il romano pontefice poteva egli conservare quell’ascendente spirituale che gli sarebbe venuto dalla sua separazione dalle cose di questo mondo, e da quello spirito evangelico e fraterno, che aveva per missione di abolire tutt’i privilegi!? Quale influenza poteva esercitare sul e anime la tiara pontificia che adornava il suo capo, mentre la sua mano portava io scettro di Cesare? Come poteva consacrare l’agnello senza macchia questo prete del Cristo, che doveva dire ai suoi soldati : « Ecco il nemico che bisogna colpire! » Il divino Maestro aveva perdonato a suoi carnefici, cd il suo successore, nella sua qualità di principe temporale, si vedeva costretto a fare la guerra ed a versare il sangue degli uomini-Quale ufficio per il padre dell’umanità! Ah v’era in ciò qualche cosa di crudele e d’inumano! Era l’abci razione di un’epoca d’ignoranza e di barbarie ! Era una posizione atroce, una vera crocifissione dell’uomo che s’innalzava al papato! Era una (C viazione deplorabile dai veri principii del cristianesimo !