136 '*** * fu bella e troppo necessaria misura, che ebbe il comune applauso; siccome lo avrà ogni altra straordinaria provvidenza, la quale, nello stato eccezionale delle cose fra noi, si crederà nel caso. — Oggi intanto, ed a buon diritto, suonano sul labbro dei confortati cittadini le maggiori lodi a S. E. il signor ministro della guerra, al signor conte prolegato, ai capi tutti della forza armala, ed a quanti col senno e coll* opera concorsero a frenare i perversi; i quali, non più incoraggiati dalle seduzioni e dall’ impunità, saranno ridotti al dovere, mentre gli onesti prenderanno animo a vigilare indefessi, onde più mai non si rinnovi a Bologna la serie dei passali dolorosi emergenti. Ferrara io novembre. I giornali della capitale spiegano il motivo del viaggio precipitoso a Ferrara del Generale Zucchi, ministro della guerra, e dell’ordine d’immediata partenza da Ferrara del 4.® battaglione del reggimento l’Unione, che slavasi organizzando. Le notizie, giunte a Roma, fecero credere che nella dimostrazione avvenuta in Ferrara, nella notte del 3 al A corrente mese, contro il viceconsole austriaco, i militi appartenenti al suddetto reggimento si associassero al popolo, e vi prendessero una parte ‘attiva e principale. Senza darsi carico di verificare l’accusa, si fa partire il ministro della guerra, e si obbliga un corpo non ancora organizzato, mancante di vestiario e delle cose più necessarie, ad assoggettarsi ad una marcia lunga e disastrosa, e valicare nel rigore del verno le vette dei nevosi Apennini. Non v’ha d’uopo di provare come slealmente ed ingiustamente si calunniassero i militi del reggimento dell’ Unione. Le autorità di Ferrara, e tutti i cittadini ferraresi ponilo far fede che quei militari furono totalmente estranei al movimento, che avvenne quando eran tutti ritirati in quartiere, e niuno comparve sul luogo dell’azione. Ma, prescindendo anche da ciò, come puossi spiegare ed interpretare la condotta del governo? Intese forse dare una solenne e luminosa riparazione all’ Austriaco, che si chiamasse dieso nella dimostrazione fatta contro il suo viceconsole, che pretendeva rialzare tra noi l’insegna del dispotismo e della tirannide? 0 volle forse, da un tal fatto trarre pretesto per allontanare dalle frontiere un corpo militare, caldo ed ardente d’ amor patrio, e che al primo grido di guerra avrebbe ribrandilo le armi a difesa della nazionalità e dell’ indipendenza, volando a soccorrere i nostri fratelli, ricaduti sotto l’oppressione ed il ferro dello straniero? Queste sono legittime considerazioni, che nascono spontanee da quanto fu operato dal governo. E pertanto necessario che il medesimo dia una pronta, pubblica e sicura spiegazione, se vuole evitare l’accusa d’essere l’allealo ed amico dell’Austria, e d avere disertato la causa dei popoli e della nazione. Rifletta il Generale Zucchi che uomini astuti, raggiratori e partigiani del-1’ antico sistema, hanno forse abusato della sua buona fede, e stanno pei’ compromettere la sua fama ed esistenza politica. Ma i popoli non possono essere sempre traditi: o presto o tardi, viene il giorno della vendetta e della riparazione, e guai allora a tutti coloro che gli avranno ingannati !